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Cartolina (amara) dall’Inghilterra: “Ma perché i bitontini si rassegnano a vivere in bianco e nero?”

Vincenzo Trovato
Un'immagine di Londra
"Troppi atteggiamenti mafiosi in una città che pure è bellissima"
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Da un po’ di anni non vivo più a Bitonto. Avevo bisogno di mettere il naso fuori da quello che, fino a quel momento, era il (mio) mondo e, comunque andranno le cose, sarà sempre e comunque la migliore scelta che potessi fare: allontanarmi da ciò che si conosce quasi alla perfezione per rimettersi costantemente in gioco.

Ciononostante  sono quasi sicuro nel dire che, almeno finora, non ho mai perso un contatto diretto con la Città.

Ho continuato a viverla passionalmente attraverso i momenti importanti della sua recente storia. Ho seguito con dovizia di particolari la querelle elettorale ed ho speso 200 euro per venire a votare alle comunali pur senza supportare nessun candidato sindaco/consigliere, nonostante avessi svariati parenti/amici e quant’altro scesi in campo…

Nonostante tutto sono felice di aver speso quei soldi per aver esercitato il mio diritto di voto ed aver compiuto il mio dovere di cittadino.

Questo cappello lo ritengo necessario per spiegare quanto tutto ciò che dirò mi costi davvero molto in termini morali e di sicuro non nasce da rancore o delusione per sogni non raggiunti. Non odio la mia città natale e credo proprio che non riuscirei mai ad odiarla, ma, se non la criticassi anche in maniera aspra e forte, potrei arrivare a credere che non ne sia fondamentalmente innamorato.

Bitonto non sta bene, si vive male perché si ha paura ed il fatto che quasi tutti non riescano più ad avvertire il peso di questa paura è sintomo di un male peggiore che si chiama assuefazione. L’ho scritto anche su LaStampa: Bitonto non ha moltissimi problemi ma ne ha uno grosso che si chiama Mafia. Qualche lettore, ora, forse starà ridendo, ma così si vede la città dell’olio, osservandola da un parallelo superiore.

Un paese in cui si rubi una macchina è una paese con un alto tasso di delinquenza, un paese dove i vigili urbani, quasi per contratto, non fermano ragazzini scalmanati sui motorini perché figli di questo o quel boss, è un paese Mafioso. Un paese in cui nasce una rissa per banali motivi è un paese violento, ma d’altra parte un paese in cui nasce una rissa perché questo o quel “bravaccio” ritiene di essere stato osservato troppo a lungo dal malcapitato che, poverino, assorto nei sui pensieri ha dedicato la sua attenzione visiva un secondo in più del necessario, be` ancora…questo è un paese Mafioso.

Potrei dilungarmi con gli esempi ma non è questa la sede, quello che voglio dire è che, per me, una città è mafiosa, non perché sia alta la probabilità che ti rubino una macchina o ti svuotino un appartamento, ma perché si ha la convinzione viscerale che chiunque provi davvero a cambiare lo status quo o semplicemente si ribelli, soccomberà.
Cui prodest?

Per tornare alle recenti elezioni, ho potuto assistere, anche tramite questo giornale, ad un esasperato sciovinismo alla francese da parti di quasi tutti gli attori politici.

Ai loro occhi Bitonto tendeva alla perfezione. mentre IMU, bilancio e patto di stabilità assumevano la veste delle erinni greche.

Caro Direttore, il nostro comune non ha, perdoni la pochezza di linguaggio, i soldi per crescere perché una fetta importante delle finanze cittadine viene letteralmente mangiata da un sottobosco criminale nemmeno troppo nascosto. Per dirla con Goldman-Sachs siamo un paese da tripla C. E le dirò di più, nessuno dei due contendenti ha mai usato la parola mafia, nessuno ha mai fatto nomi e cognomi, nessuno ha detto che si lavorerà affinché i negozianti non paghino più le tangenti.

Cos’è più grave ed offensivo secondo lei, sapere di poter non trovare la macchina sotto casa perché il mondo è imperfetto e ci sarà sempre un ladro di auto o sapere che esiste la possibilità di pagare qualcuno affinché la propria auto, il proprio negozio, il proprio appartamento non sia toccato?

Visto il tutto dal plumbeo cielo londinese, credo sia questo il punto della questione: l’Urbe nostra e molti suoi cittadini hanno creduto essere migliore la seconda opzione; molti di loro hanno accettato.

Purtroppo però è proprio quando ti pieghi ad un compromesso del genere che la Mafia vince, perché semplicemente non c’è più e diventa una semplice apparato della società.
Da queste parti si direbbe “nomal operation”.

Non ho voglia di scherzare, ma davvero io conosco ragazzi che hanno preferito pagare una tangente mensile ad altri ragazzi piuttosto che pagarsi l’assicurazione furto incendio alla macchina…

Insomma non è questo un esempio che la Treccani dovrebbe inserire sotto la voce Mafia?

Accettando tanto “semplici” quanto beceri compromessi, la realtà può anche scorrere tranquilla ma mi chiedo: potrà mai essere felice?

E perché mai i bitontini devono vedersi negare il diritto ad avere una vita felice? Così felice perché, pur fronteggiando dei problemi, hanno la sacrosanta e granitica convinzione che essi possano essere risolti con strumenti civili e non con sotterfugi e conoscenze.

Questo è quello che si vede da qui: la mafia sta penetrando nelle nostre coscienze perché noi, stanchi e impauriti e talvolta con viltà, abbiamo tolto le barricate…

Pian piano stiamo lasciando la  vittoria all’esercito che moralmente ci sta assediando da anni e questa volta non ci sarà una nuova apparizione della Madonna a fermare il Montemar della situazione.

Molti di noi hanno sperato che Intini battesse Abbaticchio e viceversa, io speravo che nessuno diventasse sindaco, ma che entrambi appendessero qualcosa di molto simile alle 95 polemiche tesi di Lutero sul portone di Palazzo Gentile.

Bitonto, la città, sarà sempre bella, ed il Torrione continuerà a dominarla, così come la sua cattedrale ne sarà sempre il fiore all’occhiello; gli ulivi continueranno a dare un olio eccezionale e continueremo a saper sfornare le focacce migliori di tutta la Puglia, ma perché continuare a godere di queste fortune vivendo in un film in bianco e nero…

La gente onesta e volenterosa non manca in nessun ambito della forbice sociale, proprio non riesco più a spiegarmi perché non si puntino i piedi per terra e si pretenda di tornare a vivere la nostre vite di cittadini in un contesto a colori.

Non so se attraverso questa mia sia riuscito a raccontarle di quella odiosa opacità che avvolge la terra dell’olio o se forse mi sia semplicemente un po` sfogato. Atterrare di sera, poter guardarne le sue forme mi porta ancora a sognare albe di giorni nuovi.

La saluto, sperando che quegli stessi sogni diventino al più presto realtà.

domenica 3 Giugno 2012

(modifica il 29 Giugno 2022, 11:32)

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cesaresso
cesaresso
11 anni fa

E’ una cartolina che non avrei mai voluto leggere, ma è solo una parte delle malversazioni che ci assediano. Sì, siamo assediati e col tempo indietreggiamo e riduciamo l’ambito del nostro vivere. La colpa però è di pochi individui segnalati, riconosciuti e mostrati anche sulla gazzetta, contro i quali i privati non possono misurarsi, pena ritorsioni amare e balorde. Per le forze dell’ordine arrestarli è solo un atto inutile. Pochi giorni dopo circolano beffeggiando i tutori dell’ordine, derisi e sfiniti. Da Londra è facile parlarne, ma non indica la soluzione. E allora?

antonia54
antonia54
11 anni fa

complimenti l’articolo rispecchia la Bitonto di oggi, la memoria mi riporta ai tempi d’oro che Bitonto ha conosciuto.Però una piccola contestazione va fatta in merito ai candidati, Abbaticchio in un incontro a Piazza Cattedrale dopo essere stato eletto ha affrontato il tema della mafia e la volontà di combatterla con l’aiuto dei Bitontini ovviamente.

andrea73
andrea73
11 anni fa

Vtonde quante volte ti ho “ODIATO” a volte anche “RINNEGATO” da Bambino mi sembravi “GRANDE” immensa piena di colori,odori e sapori

andrea73
andrea73
11 anni fa

“VTONDE” quante volte ti ho “ODIATO” a volte anche “RINNEGATO” da Bambino mi sembravi “GRANDE” immenso pieno di colori, odori e sapori. Andavo sempre in giro io, bambino di periferia mi inoltravo fino alla Cattedrale mi ricordo ancora che dalla via di Santo Spirito mi dicevano “Aggh a scoi soup u camp d palloun” mamma mia mi dicevo “Mi sembrava enorme”. Da Ragazzo eri diventata troppo “PICCOLA” troppo “STRETTA”, i colori erano diventati più scuri, le auto erano aumentate, gli odori erano diventati sgradevoli, i sapori erano diversi. Oggi, da Uomo, emigrato al Nord ho Nostalgia di TE……”VTONDE”