La storia medievale e il francescanesimo sono state le sue massime passioni, coltivate fino all'ultimo nonostante la malattia. Felice Moretti è stato uno studioso e curioso instancabile, e lo testimoniano i numerosi saggi e pubblicazioni che portano la sua firma. Era molto amato, non un topo di biblioteca chiuso nella sua torre d'avorio ma un intellettuale aperto al mondo e molto giocoso, dalla battuta facile, che conosceva a memoria le gag di Totò.
Ieri pomeriggio si è spento nell'abbraccio dei suoi cari, nell'hospice Monsignor Aurelio Marena, dove la sua salma sarà vegliata fino a domani mattina. A mezzogiorno verrà trasferita nella basilica dei Santi Medici, dove saranno celebrati i funerali alle 16.30.
Felice Moretti avrebbe compiuto 69 anni il 21 febbraio. Sposato da 46 anni con Angela Maria Antonucci, lascia due figli (Raffaele ed Angelo) e tre nipoti (Federica, Martina e Ginevra).
Era un uomo vitale e intelligente, votato alla semplicità. Terziario francescano, del santo di Assisi aveva sposato il carisma basato su umiltà, fraternità e letizia. Anche le sue esequie, nel rispetto delle sue ultime volontà, saranno estremamente semplici, senza fiori ma con l'invito a donazioni per l’hospice dove ha trascorso l'ultimo mese di vita.
Dopo la laurea in Lettere moderne conseguita a Bari, Felice Moretti entrò nelle Fiamme Gialle come atleta (correva i 100, 200 e 400 metri) e poi nelle Ferrovie dello Stato, di cui è stato dirigente. Studio e ricerca sono state le costanti della sua vita. Una passione cominciata con le prediche di frate Luca da Bitonto. Direttore della rivista "Studi bitontini" per oltre quindici anni, curò l'organizzazione di due convegni, il più importante su Bitonto in età medievale. Studioso del Medioevo, stimato da professori del calibro di Fanco Cardini e Chiara Frugoni, era particolarmente attratto dall’eroe medievale Federico II, oltre che dalla figura e dalla spiritualità di san Francesco. Lettore attento degli affreschi della basilica di Assisi, non si stancava di contemplarli e studiarli. Qualche giorno fa, l'ultimo in cui è stato pienamente cosciente, sfogliò il volume che il professor Nicola Pice, suo amico di sempre, gli aveva portato in dono ("Quale Francesco? Il messaggio nascosto negli affreschi della Basilica superiore di Assisi" di Chiara Frugoni).
"Le ragioni del riso e sorriso nell’età medievale" e "Specchio del mondo. I Bestiari fantastici delle cattedrali" sono le opere più significative di Felice Moretti. Quest'ultima offre una lettura dei segni lasciati nella pietra delle cattedrali, e in quella di Bitonto in particolare. Le sculture che raffigurano il mondo animale rappresentano secondo Moretti segni d'interpetazione dei simboli cristiani, una sorta di Bibbia dei poveri, monito su vizi e virtù cristiane.
Si spegne una luce che ha saputo illuminare nel tempo il buio di fatto di ignoranza e presunzione che ci circonda. Ciao Felice
Io adoravo mio nonno.Io lo amavo tanto.
Conoscevo felice come utente della mia biblioteca (nazionale di bari). non mancavano scambi di opinione su ricerche che entrambi stavamo conducendo sia pure in diversi ambiti. Lo ricordo entusiasta all’epoca della pubblicazione dei due volumi dell’inventario dell’archivio storico del comune di bitono, curati da Grazia Tatò e da Eugenia Vantaggiato (mia moglie) ora dirigente del ministero e in quegli ultimissimi anni del secolo scorso assidua frequentatrice di archivi e biblioteche bitontine. io stesso avevo lungamente utilizzato la ricchiessima “Rogadeo” stringendo amicizia con gli operatori di quell’epoca.RIcordo inestinguibile di Bitonto e di tanti amici bitonti dal eccellente sindaco Pice al prof. Robles, allo stesso Felice Moretti. Ero al corrente della sua scomparsa, ma ora a ridosso della presentazione del volume a lui dedicato, non manchero di presenziare per esprimere una partecipazione più vicina e sincera.Francesco Quarto
Questo è il mio 3 commento per mio nonno Felice Moretti. Mi manca moltissimissimo,più di quanto si possa immaginare.E mi piacerebbe rivederlo almeno un ultima volta.
Non ti accorgi di quanto possa essere importante una persona finché non la perdi ????
Cari lettori questo non è il mio primo commento per mio nonno ma ormai è diventata una specie di mia tradizione che faccio ogni anno per lui e mi aiuta per sfogare i miei sentimenti volevo fare sapere che mi manca tanto e che gli penso ogni giorno:”ti amo nonno”????❤????
Caro nonno mi manchi più di ogni altra cosa al mondo ed essendo ormai alle medie, allo studio del Medioevo mi sarebbe piaciuto farlo con te
Mi manchi tanto
Ginevra Moretti♥♥♥
Caro nonno mi manchi tantissimo e con questo periodo di Corona virus mi dispiace per la nonna che non può venirti a trovare.
Mi manchi tanto.
Ginevra Moretti❤