Anche quest’anno, dismesse le vesti natalizie dopo il successo del Presepe vivente, Palombaio si proietta già verso il Carnevale, giunto alla quinta edizione sotto l'organizzazione dell’Anspi “San Gaspare Bertoni”, che nel 2013 ha ripreso una tradizione interrotta da ben 21 anni.
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Il Carnevale 2017 si prospetta in un’ottica più innovativa e partecipata, che abbandona i recinti della frazione per aprirsi a Bitonto e all’hinterland barese.
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L'invito a comitati di quartiere e associazioni
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È volontà degli organizzatori, infatti, coinvolgere i comitati di quartiere e le associazioni locali, per creare una manifestazione più sentita a livello locale, al di là del supporto morale e finanziario che il Comune di Bitonto ha garantito al Carnevale sin dalla seconda edizione. Una manifestazione d'impronta laica, mirata a valorizzare le peculiarità e i talenti di grandi e piccoli e a realizzare, attraverso l’arte e la fantasia, un momento di aggregazione e, perché no, di serena riflessione.
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Il tema del 2017
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Dopo la favola della prima edizione, l’ecologia e l’ambiente dell’anno successivo, la luce nel 2015 e “Un amore senza fili” del 2016, quest’anno il Carnevale a Palombaio avrà la famiglia come tema a cui ispirarsi nella realizzazione dei carri allegorici e dei gruppi mascherati. “Guarda guarda che famiglia…” sarà lo slogan a cui ispirarsi, per riproporre un’immagine di focolare domestico quale luogo di crescita, gioia e originalità, senz'alcuna forma di satira politica, sociale o religiosa.
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Con questi propositi l’Anspi ha chiamato a raccolta, attraverso un invito ufficiale, i comitati di quartiere già operativi: Palombaio (16), Croci Porta Robustina (2), Traetta (6), Novavia (3), Gallo (9) e Res Publica (4), oltre alle associazioni della vicina Mariotto, Mariott’Arte e MariottoLibera. L'invito è a partecipare all’evento che si terrà domenica 26 febbraio, facendo pervenire le proprie adesioni entro sabato 28 gennaio.
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tutto questo a Palombaio oh…dico a PALO M BA IO, e a Bitonto?, sin dall’epoca della festa della matricola che non si vedono più carri allegorici, fine anni 60, ci pensate? Il paese della cultura……..Ah!!!!! dimenticavo scusate. Già, noi abbiamo investito nel centro storico. Scusate….scusate…..scusate….