È del 9 gennaio scorso la notizia dell’ennesimo episodio di pericolo per la collettività, verificatosi sulla linea che collega Bari a Ruvo di Puglia, di recente ribattezzata "la ferrovia della paura". La barriera del passaggio a livello incustodito, all’altezza del casello di Bitonto verso Santo Spirito, è rimasta "colpevolmente ferma, in posizione verticale, con il semaforo spento, malgrado il passaggio del treno. Con ciò esponendo gli utenti stradali a rischi gravissimi per la propria sicurezza e incolumità.
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Questo episodio, rimasto, per fortuna, senza conseguenze lesive, segue alla tragedia ferroviaria del 12 luglio 2016, in cui persero la vita 23 persone.
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«Questa situazione di degrado non è più tollerabile!» tuona il presidente del Codacons Puglia Alessandro Amato, il quale chiede "l’immediato intervento della Ferrotramviaria spa per il controllo, la manutenzione e la messa in sicurezza dell’intera rete ferroviaria e delle sue pertinenze quali, appunto, le barriere ai passaggi a livello e i semafori".
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«La società concessionaria, con il contratto di servizio siglato in Regione, ha assunto precisi obblighi di manutenzione e di controllo della sicurezza» ricordano gli avvocati del Codacons Antonio Maria Scalioti e Dario Durso.
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«Tali obblighi, che contemplano la verifica costante di tutti i presìdi ferroviari, vanno adempiuti dalla Ferrotramviaria spa, a pena di perdita della concessione. Abbiamo assegnato, in forza del codice del consumo, alla società ferroviaria un termine di 30 giorni per provvedere al monitoraggio e alla regolarizzazione dell'intera rete del nord barese e delle sue pertinenze. Decorsi questi giorni senza che la società abbia ottemperato alla diffida trasmessa, chiederemo che la Regione Puglia intervenga per la risoluzione del contratto di servizio vigente» concludono i legali dell'associazione dei consumatori.
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