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Vita da enduro. Nicola Aluisio: «A Bitonto non c’è spazio per questo sport»

Mariella Vitucci
Nicola Aluisio
31 anni, elettrauto con la passione per i motori e le moto, è costretto ad allenarsi in Basilicata
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Uno sport duro. Percorsi lunghi e accidentati che richiedono concentrazione, equilibrio e resistenza fisica notevoli: questo è l'enduro, dall'inglese "endurance". Resistenza, appunto, visto che gli enduristi sfidano strade sterrate e sentieri impervi, in qualsiasi condizione meteorologica e del terreno.

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L'endurismo è una passione che coinvolge molti bitontini. Come Nicola Aluisio, 31 anni, di professione elettrauto, «malato per i motori e per le moto». Ma è una passione difficile da praticare sul nostro territorio, visto che non esistono né motoclub specifici né terreni in cui potersi allenare. Così Nicola, e come lui diversi appassionati di enduro di Bitonto, sono costretti a lunghe trasferte. 

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«Siamo chiusi in gabbia perché non ci sono spazi autorizzati per praticare il nostro sport» racconta a BitontoLive, mettendo bene in chiaro l'intenzione di agire nella piena legalità, mentre sul web non è difficile trovare video e seflie di ragazzini che scorrazzano con le loro moto anche in zone naturali che sulla carta dovrebbero essere protette. L’enduro è uno sport dove non ci sono piste omologate ma terreni omologati.

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La passione di Aluisio per l'enduro è recente ma bruciante: ha collezionato tre moto in tre anni, da due anni gareggia a livello regionale. Ogni competizione dura almeno quattro ore, e prevede giri di crica un’ora e venti. «La sfida – sottolinea – non è tanto salire sul podio ma portare a termine la gara».

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L'anno scorso a Castelnuovo della Daunia è riuscito ad arrivare primo nella sua categoria. Subito dopo ha partecipato alla gara interregionale di Tolve (160 piloti provenienti da Puglia, Campania e Basilicata) e poi a Palazzo San Gervasio e a Pietramontecorvino. «Tutte portate fino in fondo» dice con orgoglio. A fine marzo la prossima sfida, per la quale di sta allenando. 

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Nel territorio di Bari c'è un solo motoclub enduro: l'Alta Murgia di Spinazzola, che conta una trentina di soci. Nicola Aluisio è l'unico bitontino iscritto. Attraverso BitontoLive lancia un appello all'amministrazione comunale: «Vorrei che venissero considerati anche gli sport "minori", che a noi enduristi  venissero concessi terreni in disuso dove allenarci, e la possibilità di creare eventi che coinvolgano anche i più piccoli».

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Poi ricorda con orgoglio campioni bitontini di enduro, come Gaetano Serviddio e Roberto Chirico.

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Ogni volta che deve allenarsi, Aluisio è costretto a caricare la sua moto su un carrello e ad arrivare fino in Basilicata. Un impegno proibitivo per molti. «L'endurismo – spiega – richiede allenamento sul campo almeno una volta a settimana, con una sessione di almeno quattro ore tra alberi, curve a gomito, salite e discese, contropendenze e ostacoli da saltare, come le radici bagnate e scivolose…».

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Uno sport di fatica che impone allenamento in palestra, ma anche uno sport a contatto con la natura. «Le moto enduro di ultima generazione – tiene a precisare Nicola – hanno dispositivi che riducono le emissioni inquinanti e silenziatori omologati che non fanno baccano. Noi enduristi amiamo la natura, non vogliamo certo distruggerla».

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sabato 11 Febbraio 2017

(modifica il 29 Giugno 2022, 0:22)

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