Attualità

Terlizzi, Corato, Molfetta: ospedale unico per la salute di tutti

Annarita Cariello
De Palma
È la proposta di un gruppo di medici locali presentata al governatore della Puglia a assessore alla Sanità Emiliano. Ne beneficerebbe anche Bitonto
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Un incontro informativo per illustrare ai cittadini la proposta di un ospedale unico di primo livello che unisca le prerogative dei presidi ospedalieri di Terlizzi, Corato e Molfetta e restituisca ai pazienti del nord barese una risposta sanitaria di serie A. Questo l’obiettivo dell’iniziativa organizzata dall'associazione MariottoLibera, che ieri sera ha riunito a Mariotto il presidente del consiglio comunale Gaetano De Palma, il sindaco Michele Abbaticchio, l’anestesista dell’ospedale di Corato Felice Spaccavento e il consigliere comunale Giovanni Ciccarone, già pediatra di esperienza.

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Una richiesta dal basso

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«Nel piano di riordino sanitario – ha esordito De Palma – l’11 ottobre dello scorso anno ha rappresentato una data significativa che ha svolto la funzione di spartiacque nella concezione della predisposizione stessa degli atti sanitari. In quella data un gruppo di medici locali degli ospedali di Terlizzi, Corato e Molfetta ha ribaltato la concezione centralistica dell’organizzazione sanitaria, sottoponendo al governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, le reali esigenze di un bacino di 180mila pazienti – che include anche Bitonto, Giovinazzo e Palo del Colle – che stanno asssitendo alla riconversione dei presidi sanitari del proprio territorio». I tre ospedali, nonostante le carenze di personale, negli anni hanno mantenuto sempre elevato lo standard della risposta sanitaria, divenendo punti di riferimento anche per i cittadini dei comuni vicini, nonostante la vicinanza delle strutture di Bari e della Bat.

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L’obiettivo dei medici coinvolti nel progetto, come ha spiegato De Palma, è quello di salvare gli ospedali di Terlizzi, Corato e Molfetta, non chiedendo alla Regione la costruzione di un nuovo presidio ospedaliero, ma l’unificazione delle tre strutture in un unico ospedale specializzato di primo livello. Un’iniziativa partita dal basso, dalla volontà di medici e pazienti, e non imposta dall’alto come avviene per ogni piano di riordino ospedaliero, che ha visto la piena adesione anche dell’amministrazione bitontina.

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5 milioni per l'ospedale di Bitonto

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«Il nostro unico obiettivo è non dare ai cittadini una saluta di serie B, come adesso l’offerta pubblica propone, ma garantire una salute di serie A, che attualmente i pazienti trovano solo nelle cliniche private» ha chiarito il sindaco Abbaticchio. Ed ha aggiunto: «Purtroppo Bitonto è stata tra i primi comuni a subire i danni dei tagli alla sanità operati dalla Città metropolitana, soprattutto per la vicinanza ai presidi ospedalieri di Bari. Nonostante ciò, e vista la grande affluenza di cittadini che si rivolgono al centro di assistenza territoriale bitontino, abbiamo chiesto al direttore generale dell’Asl Vito Montanaro di potenziare alcuni servizi specialistici del nostro ex ospedale, come l’assistenza domiciliare, la Porta unica d’accesso per l’ascolto e il reparto di Chirurgia. Abbiamo ricevuto 5 milioni di euro di fondi europei per le opere murarie e le attrezzature, e contiamo a breve di terminare i lavori per garantire ai bitontini servizi sanitari di qualità».

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Un unico ospedale d'eccellenza 

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Per illustrare nei dettagli il progetto è intervenuto il medico anestesista dell’ospedale di Corato Felice Spaccavento, tra i promotori dell’iniziativa che coinvolge il triangolo sanitario Terlizzi-Corato-Molfetta. «L’idea di un ospedale unico di primo livello ci è venuta dopo la tragedia ferroviaria del 12 luglio, che ci ha mostrato come non esista campanilismo quando in ballo c’è la salute dei nostri cittadini. Questo progetto, voluto in primis dai cittadini, punta a creare un ospedale vero la cui unica missione è quella di curare i pazienti». Il dottor Spaccavento ha definito "pericolosi" gli attuali ospedali di Terlizzi, Corato e Molfetta «perché hanno tutti dei reparti e dei medici d’eccellenza, che sono però dislocati in ospedali diversi, rendendo confusionaria la diagnosi medica a vantaggio di ogni paziente». Queste eccellenze sanitarie – secondo l'anestesista – con l'applicazione del nuovo Piano di riordino sanitario andrebbero perse, perché si andrebbe a livellare i tre ospedali, rendendoli presidi di base, senza alcuna specializzazione, condannandoli ad una chiusura inevitabile. «L’unica soluzione è organizzare i tre ospedali in un unico ospedale di eccellenza, in cui vengano trattate le emergenze vere, quelle per cui è necessario l’ospedale, e rendere i restanti due ospedali dei buoni centri di assistenza territoriale, destinati ad elaborare le diagnosi necessarie per comprendere le patologie dei pazienti» ha concluso Spaccavento.

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Un’idea innovativa che andrebbe a migliorare e qualificare l’offerta sanitaria territoriale, alla quale il consigliere Ciccarone ha aderito con  entusiastiasmo. L'ospedale unico comprenderebbe anche un reparto di Rianimazione finora inesistente, garantendo finalmente un accesso sicuro ad una salute di serie A e riducendo le liste d’attesa, e potenziando eccellenze già esistenti.

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sabato 18 Febbraio 2017

(modifica il 29 Giugno 2022, 0:18)

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