L'intervista

Assocal si ricompatta. Il neo presidente Urbano: «Polemiche congelate»

Mariella Vitucci
Michele Urbano
L'associazione ritrova neutralità e unità d'intenti, dopo le dimissioni dell'ex direttivo «per senso di responsabilità»
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La quiete dopo la tempesta. È Michele Urbano il nuovo presidente di Assocal, l'associazione dei consulenti aziendali e del lavoro di Bitonto. Sessantaquattro anni, professionista di lunghissima esperienza, consulente del lavoro dal 1980 e revisore legale dal 1997, già per due volte è stato presidente dell'associazione costituita nel 1994, che conta una sessantina di soci non solo bitontini.

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L'elezione del nuovo direttivo è avvenuta lunedì. Ne fanno parte, insieme ad Urbano, Nicola Castellano, Serafina Lucarelli, Angela Mancazzo e Giuseppe Morea.

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Nel cursus honorum del neo presidente c'è anche l'incarico di assessore comunale (con deleghe a personale, appalti e riforme istituzionali) dal 1994 al 1998. «Quando Umberto Khütz, alla vigilia del ballottaggio, annunciò il mio nome e quello di Vincenzo Tumolo nella sua giunta, entrambi ci dimettemmo subito da Assocal per ragioni di opportunità» ricorda Urbano. «Lo dico senza polemica – precisa – perché le dimissioni da Assocal sono state prassi, anche se regola non scritta, ogni volta che i soci sono stati chiamati a svolgere incarichi istituzionali. Così è stato nel caso di Paolo Intini o Nicola Antuofermo, e così è stato per l'ex vicepresidente Francesco Giordano che si è dimesso dopo essere stato nominato assessore al bilancio dal sindaco Abbaticchio».

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Proprio questa nomina, ufficializzata il 23 febbraio scorso, ha creato turbolenze in seno all'assocazione, visto che Giordano ha preso il posto dell'ex assessore dimissionario Michele Daucelli, anch'egli socio Assocal.

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Ma Michele Urbano smentisce subito spaccature e fazioni. «Non siamo schierati contro o a favore di qualcuno. L'associazione tiene a ribadire a BitontoLive non ce l'ha né con il sindaco, né con Giordano, né con Daucelli. Siamo tutti colleghi e non ci sono antagonismi. Non nego tuttavia che questa chiamata istituzionale abbia creato qualche mal di pancia, rischiando di far diventare la scelta legittima e rispettabile di Giordano motivo di divergenze nell'associazione. Per questo il direttivo di cui faceva parte Giordano ha deciso di dimettersi, per senso di responsabilità e per stroncare ogni tentativo di strumentalizzazione. L'associazione deve viaggiare in maniera indipendente dalle scelte personali e politiche dei singoli associati. Ma ripeto che non c'è stato muro contro muro. Le polemiche le abbiamo congelate e messe fuori dalla porta».

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Anche l'ex presidente Domenico Micciantuono – dimessosi insieme agli altri componenti del precedente direttivo , Dario Vernacchia, Antonio Granieri e Gianfranco Vacca) a seguito della decisione di Giordano – puntualizza a BitontoLive le ragioni di tale scelta: «Il direttivo, pur ritenendo di aver operato nell'interesse della categoria dei commercialisti, al fine di valorizzarne le capacità tecniche e professionali nell'ambito di una collaborazione istituzionale in un momento così delicato per la comunità bitontina, ha ritenuto opportuno rassegnare le dimissioni per senso di responsabilità, evitando che una opportunità costituisse pretesto per divisioni interne. Auguriamo buon lavoro al nuovo direttivo, con la certezza che opererà bene e meglio nell'interesse degli associati».

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Acqua sul fuoco delle polemiche di queste settimane, dunque. Urbano ribadisce che «nei confronti di Giordano non c'è alcun astio. Resta un collega e gli auguriamo di svolgere il suo lavoro con serenità. Questa richiesta di collaborazione istituzionale ha creato qualche dissenso. Ma ora tutto è azzerato. L'obiettivo è riportare neutralità assoluta e unità d'intenti nell'associazione. Ringrazio il direttivo uscente per aver fatto un passo indietro».

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mercoledì 29 Marzo 2017

(modifica il 29 Giugno 2022, 0:00)

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