Attualità

Mangini al Centro Studi Traetta: «Offrii la biblioteca. Prima sì, poi ripensamento»

Mariagrazia Lamonaca
La casa natale di Tommaso Traetta nel centro antico
L'assessore replica alla fondazione, che ha lamentato disattenzione per le sorti del ricco patrimonio di cui è in possesso
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L’assessore al marketing territoriale Rino Mangini replica alle dichiarazioni del presidente del Centro Studi Traetta, Tommaso Urbano, il quale a BitontoLive ha lamentato disattenzione da parte delle istituzioni circa la sorte dell'ingente e prezioso patrimonio sul musicista bitontino in possesso della sua fondazione.

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«Circa un mese fa – spiega l'assessore – ho incontrato personalmente il direttivo dell'associazione, chiedendo cosa avrebbe voluto fare di quel patrimonio. Chiesi se volessero tutelarlo e renderlo fruibile a tutti per lo studio e la consultazione, e mi risposero di sì. Poi chiesi quanto spesso si riunissero e mi risposero che lo fanno mediamente una volta al mese. Quindi la mia proposta fu di donare questo patrimonio al Comune, in modo che possa essere tutelato a tempo indeterminato, e aggiunsi di farlo con la modalità della fruizione pubblica, cosicché il Comune è tenuto a rendere sempre disponibile questo materiale a chiunque voglia. Proposi anche come sede uno dei saloni della Biblioteca comunale, dato che possiede ampi spazi, tecnologie multimediali ed è aperta al pubblico ogni giorno. La sala ottagonale, in particolare, mi sembrava il luogo più idoneo dove collocare questo eventuale fondo Tommaso Traetta, dove si sarebbe potuta anche posizionare un'apparecchiatura che diffondesse in sottofondo musica traettiana. In più, promisi al direttivo del Centro Studi Traetta che avrei messo a disposizione uno spazio all'interno della Biblioteca per le riunioni mensili. Ma, dopo un iniziale entusiasmo, al punto che mi sollecitarono a fare l'atto di donazione, i membri del direttivo ci hanno ripensato, dicendomi espressamente che a loro serve un locale da adibire a sede dell'associazione per poter gestire personalmente il materiale di cui sono in possesso».

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L'intento del Centro Studi è creare una casa museo su Traetta. Cosa ne pensa?

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«Il museo traettiano è un'idea che ipotizzai io già  tre anni fa, parlandone con diversi operatori culturali. Avevamo immaginato di creare una fondazione che gestisse la casa natale di Traetta, situata in una graziosa corte medievale nel centro storico, ma di proprietà di privati. Si era pensato di portare lì tutto il materiale traettiano e di arricchire questo eventuale museo con contenuti multimediali. Dunque ho proposto anche questa soluzione ai membri del Centro Studi Traetta, dicendo che il Comune avrebbe provveduto a pagare l'affitto (circa 4.500 euro l'anno). Anche questa soluzione, però, non li ha convinti. Inoltre ricordo di aver proposto loro anche l'istituzione di una borsa di studio su Tommaso Traetta, da mettere a disposizione di chi voglia fare ricerche o tesi di laurea sul musicista bitontino».

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Dunque a questo punto che si fa?

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«Io penso che la soluzione più idonea sia donare e far confluire tutto questo materiale in un fondo da collocare nella Biblioteca comunale perché, come ho già detto, sarebbe fruibile a tutti ogni giorno, da mattina a sera. Ma in ogni caso, come ribadisco sempre, è necessario progettare e lavorare insieme. Ed io, come rappresentante dell'amministrazione comunale, ho cercato in tutti i modi di venire incontro al Centro Studi Traetta».

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giovedì 30 Marzo 2017

(modifica il 29 Giugno 2022, 0:00)

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