Cortili Aperti

La grande bellezza fuori le mura. Ecco la chiesa di San Valentino

Annarita Cariello
Chiesa di San Valentino
Il piccolo gioiello del XIII secolo ha stupito turisti e bitontini in occasione di Cortili Aperti
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«Bellezza è verità, verità è bellezza. Questo solo sulla Terra sapete, ed è quanto basta» scriveva John Keats nel 1819. Questi versi, tratti dal componimento “Ode su un’urna greca”, sono stati stampati sulla brochure di Cortili Aperti, la manifestazione organizzata dall’Associazione Dimore Storiche Italiane che si è tenuta sabato pomeriggio e ieri a Bitonto.

Per l’occasione, la Cooperativa ReArtù ha riaperto al pubblico l’antica chiesetta medievale di San Valentino in piazza Caduti del Terrorismo, nei pressi di Porta Robustina, insieme ad altri 55 siti storici.


Le origini

Il tempio, costruito extra moenia intorno alla metà del XIII secolo dal bitontino giudice Maior sull’antica via Traiana, fu dedicato a san Valentino, patrono del Capitolo della cattedrale, e poi ceduto in proprietà al Monastero di Cava. Divenne priorato benedettino fino all’avvento degli Angioini e passò di mano in mano, dai Cavalieri Templari fino al capitolo della Cattedrale e poi al clero bitontino. La chiesetta è anche conosciuta come chiesa di Santa Maria delle Grazie perché ospitava, per cinque giorni all’anno, l’immagine della Vergine proveniente dalla chiesetta di campagna sulla via per le frazioni, durante la festa a lei dedicata. Per tradizione, inoltre, i vescovi eletti di Bitonto si vestivano dei paramenti pontificali in questa chiesa, per poi procedere al solenne ingresso in città e prendere possesso della cattedra vescovile.


La struttura interna ed esterna

La struttura della chiesa, sul modello degli insediamenti rurali tipici dell’epoca in cui i Saraceni realizzavano avamposti di difesa in prossimità degli ingressi alla città, è articolata su una sola navata, a cui si affianca una torre mozzata a sud, adibita forse a sacrestia. Le pareti, in pietra locale a vista, convergono verso l’abside, al cui interno era dipinta l’immagine della Vergine, con san Valentino e san Carlo, ora nascosto da una casetta. L’interno, coperto con due cupole sferiche sullo stesso asse, assorbe la luce proveniente da alcune piccole finestrelle disposte lungo le pareti e dall’archivolto che svetta sul portale romanico. L’esterno è caratteristico per la copertura delle due cupole interne, costituite da strutture piramidali rivestite da sottili strati di pietra, simile alle “chiancarelle”.

Numerosi i turisti che sono giunti per ammirare la chiesetta posta sull’antica via Francigena, e i bitontini che sono rimasti piacevolmente stupiti dalla bellezza inaspettata dell’antico tempio medievale. Uno scrigno di bellezza fuori le mura che costituisce, ancora l’oggi, il biglietto da visita ideale per una città ricca di arte e cultura, in tutte le sue mille sfaccettature.

lunedì 22 Maggio 2017

(modifica il 28 Giugno 2022, 23:36)

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