Attualità

Sanb o Asv? Il Partito Democratico si interroga sulle sorti del servizio di igiene pubblica

Mariagrazia Lamonaca
L'incontro nella sede del Pd
Il Pd bitontino è favorevole all'entrata del nostro Comune nella Sanb. Ma l'amministrazione comunale non ha ancora preso una decisione
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Sanb sì, Sanb no. È la domanda che ormai giunge da più fronti, alla luce del fatto che l’amministrazione comunale è chiamata a decidere le sorti del servizio di igiene pubblica, attualmente ancora in mano alla partecipata Asv. Dopo la nota di Sinistra Italiana, il Partito Democratico ha organizzato, ieri sera nella propria sede, un incontro per parlare di dubbi, proposte e prospettive riguardanti questa spinosa questione.

«La Sanb (Servizi Ambientali per il Nord Barese) – ha spiegato Antonella Vaccaro, capogruppo Pd in consiglio comunale – avrebbe dovuto amministrare il servizio di igiene urbana dal 2014 ma sta di fatto che non è mai stata avviata. Come minoranza avevamo chiesto un consiglio comunale monotematico. L’Asv è in proroga da parecchio e noi dovremmo essere inseriti nell’Aro insieme ai Comuni di Terlizzi, Ruvo, Corato, Molfetta».

«I nostri consiglieri – ha continuato la Vaccaro – sono sempre stati favorevoli all’Aro. Negli anni la Sanb non è mai stata avviata anche se si è costituito il consiglio di amministrazione. L’hanno messa in liquidazione perché in questi anni ha comunque avuto delle spese di carattere amministrativo».

Come riattivare la Sanb

«Bisogna che tutti i Comuni – prosegue Vaccaro – attuino la ricapitalizzazione della società. Noi siamo certi che la raccolta dei rifiuti, la disinfestazione (attualmente eseguita dalla Asl), la pulizia dei muri e tanto altro sarà egregiamente portata avanti dalla Sanb. Inoltre gli ex lavoratori dell’Asv sarebbero tutelati dalle clausole di salvaguardia delle condizioni contrattuali collettive e individuali».

Per rispondere ad alcune domande di carattere legale e amministrativo, ieri sera, è intervenuto anche l’avvocato Roberto Toscano.

«Si aveva bisogno di un soggetto di accordo – ha spiegato Toscano – ma proprio questo è mancato. Si sono rinviate spesso le decisioni. Di rinvio in rinvio si è finiti come stiamo adesso. Adesso che la società è stata messa in liquidazione si sono accumulate delle perdite, ma i soci devono ricapitalizzarla per poter ripartire. Adesso gli enti pubblici devono prendere una decisione. La volontà politica di alcuni Comuni come Corato, Ruvo e Terlizzi, che sono favorevoli, si è espressa. Molfetta ha espresso pareri contrastanti, mentre Bitonto, che fino a poco fa era a favore, adesso deve scegliere in un senso o nell’altro. Entro il 30 settembre i Comuni interessati devono decidere se stare dentro o fuori. Oltretutto Asv e Sanb si possono eventualmente integrare. Per legge ogni Comune può avere un solo servizio di igiene pubblica. La legge prevede anche che questo servizio sia a livello sovracomunale (come l’Aro nel nostro caso)».

Ma quali sono i vantaggi di una gestione totalmente pubblica del servizio, come nel caso della Sanb?

«Si è scelta la formula totalmente pubblica – ha continuato Toscano – perché c’era l’opportunità di un più diretto controllo per la salvaguardia dei lavoratori dipendenti. Nonostante il tempo perso finora siamo, per fortuna, ancora in tempo per avviare l’attività che, siamo certi, porterebbe enormi vantaggi alla città ed un innalzamento della percentuale di raccolta differenziata, con conseguente riduzione delle tasse che i cittadini pagano. Comuni come Ruvo e Terlizzi sono arrivati a circa il 70% di raccolta differenziata, mentre Bitonto è rimasta molto indietro. Ecco perché pensiamo che entrare in questa società costituirebbe un enorme vantaggio».

venerdì 22 Settembre 2017

(modifica il 28 Giugno 2022, 22:40)

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