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Don Ciotti a Valenzano: «Cultura ed educazione alla base della legalità»

Marino Pagano
Don Ciotti a Valenzano
Il presidente di Libera è intervenuto sul caso Bitonto tra il dramma del 30 dicembre e la sfida a Capitale della Cultura
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Parla del caso Bitonto don Luigi Ciotti, il sacerdote fondatore di Libera, associazione organizzatrice ogni anno, il 21 marzo, della marcia in memoria delle vittime di ogni mafia.

Quest’anno l’importante manifestazione toccherà la Puglia, precisamente Foggia. Ieri Ciotti è stato a Valenzano, dove, con riferimento al tragico ed efferato episodio criminale accaduto a Bitonto il 30 dicembre scorso, ha avuto parole dolci in memoria di Anna Rosa Tarantino e di speranza per la città e le impellenti esigenze di cambiamento.

All’incontro, organizzato da Libera Puglia e Avviso Pubblico, ha partecipato anche il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, intervenuto nelle vesti di vicepresidente nazionale del sodalizio che unisce gli amministratori italiani impegnati contro l’arroganza dei clan e del malaffare organizzato. Presente anche Marco Dinapoli, già procuratore capo di Brindisi e autore, negli anni scorsi, di inchieste importanti e discusse.

Non casuale la scelta della città, quella Valenzano il cui Comune è stato recentemente sciolto per infiltrazioni mafiose. «Anna Rosa Tarantino era una donna straordinaria e amata da tutti nel suo paese -ha detto Ciotti ai nostri taccuini-, esprimeva l’umiltà e l’umanità di cui si nutrono le nostre comunità. Una donna cristiana e buona che non meritava certo una fine terrena così».

Il sacerdote è a conoscenza del momento difficile vissuto a Bitonto. Ma sa anche della sfida al titolo di Capitale della Cultura per il 2020. «Conosco bene la realtà di Bitonto, una terra bellissima. Si fa bene a scegliere di ripartire dalla cultura e dall’educazione, basi della legalità – ha continuato il sacerdote -. Sono opzioni giuste, conosco bene il sindaco della città, la direzione non può che essere quella. Vale a dire un’opzione culturale che significhi responsabilizzazione educativa verso i nostri ragazzi. Non si può costruire legalità se prima non si affronta l’emergenza pedagogica dei nostri tempi, il vuoto di senso che ci assedia e l’incapacità attuale di andare a fondo nella comprensione delle cose e dei fenomeni. Se ai ragazzi insegneremo il valore del rispetto, primariamente per se stessi, avremo già svolto un ruolo perlomeno formativo».

La serata è stata assai partecipata, con la sala rivelatasi insufficiente a contenere gli intervenuti. Diverse persone hanno ascoltato Ciotti e gli altri due relatori anche dall’esterno, nonostante la temperatura rigida. Palcoscenico dell’incontro il monastero francescano di Santa Maria di San Luca.

Se Abbaticchio ha relazionato sulle difficoltà degli enti locali di fronte ad ambienti non facili dal punto di vista sociale e criminale, Dinapoli ha parlato della sua vita di magistrato in prima linea nel combattere le deviazioni di una politica troppo spesso accondiscendente verso le logiche del malaffare.

La giornata pugliese di Ciotti è stata lunga, toccando Foggia, Bari, Lecce e poi Valenzano. Il 21 marzo è vicino e il fondatore di Libera sente sua la personale e antica vicinanza con questa terra.

giovedì 18 Gennaio 2018

(modifica il 28 Giugno 2022, 21:36)

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