Attualità

Al via ieri il primo forum per il piano strategico della cultura e del turismo

Tommaso Cataldi
Forum piano strategico della cultura e del turismo
L'assessore Mangini ha spiegato come il dossier di candidatura a Città Capitale Italiana della Cultura potrà attuarsi fattivamente. Primo passaggio l'approvazione in consiglio comunale
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Svanito il sogno di diventare capitale italiana della cultura 2020, che ha visto Parma come città vincitrice, per Bitonto comincia la fase di trasformazione pratica del dossier realizzato per concorrere alla manifestazione in un progetto di attuazione vera e propria sul territorio, come promesso dall’amministrazione in tempi non sospetti, a prescindere del risultato che si sarebbe ottenuto.

Se n’è parlato ieri nel primo forum per il piano strategico della cultura e del turismo, che si è tenuto nel teatro Tommaso Traetta. A fare “gli onori di casa” l’assessore al marketing territoriale Rino Mangini, il quale auspica come ultimo passo l’approvazione del dossier in consiglio comunale, affinché diventi «una cartina tornasole per la promozione turistica dei prossimi dieci anni».

Lo stesso assessore ha tenuto a precisare che, notizia di ieri, la Regione Puglia ha deciso di accompagnare la città di Bitonto per la concreta realizzazione del dossier ‘Bitonto 2020’” premiando la città come Bitonto capitale meridionale della cultura, con l’impegno congiunto di Regione, Città metropolitana, Comune, per un modello virtuoso fondato sulla qualità progettuale, sulla sostenibilità ambientale ed economica, sul management culturale e sulla costruzione di reti e partnership tra Pubblico e Privato, si legge nel comunicato stampa diffuso dal sito della Regione Puglia.

Mangini ha poi raccontato per filo e per segno l’audizione che si è tenuta a Roma lo scorso 5 febbraio e che ha visto Bitonto e la sua delegazione primeggiare con altre nove importanti città italiane. «Non abbiamo portato personaggi noti, testimonial, ma siamo andati lì con la logica del sistema regionale. La Città metropolitana ha parlato invece di opportunità turistiche con finanziamenti in arrivo e lavori che nei prossimi tre anni cambieranno il volto di una parte della città».

Dopo l’esposizione, è però arrivata la replica della commissione. «Ci hanno posto quattro domande – continua Mangini –: perché Bitonto dovrebbe diventare capitale della cultura?; perché è mancato l’appoggio dei privati nel dossier?; come collegherete le frazioni a vocazione rurale col centro cittadino?; come e chi governerà tutto ciò?». E le risposte non si sono fatte attendere: si va dall’aumento dell’inclusione sociale e un’armonia intracomunitaria ad una fioritura di associazioni impossibilitate a sostenere economicamente progetti culturali, da un gap relazione da colmare anche col decentramento di eventi ad un sistema con un’unica cabina di regia capace di riunire tutti i festival creando un organismo modello fondazione a scopo partecipativo.

Anche se un pizzico di amarezza per il risultato finale traspare dalle parole dell’assessore al marketing territoriale. «La vittoria di Parma è figlia della decisione di far vincere una città ‘fatta’ – spiega Mangini – con spazi e progetti. Invece la commissione avrebbe potuto osare conferendo il titolo a città che, con la vittoria, avrebbero dato una svolta al proprio destino: oltre il nostro, esempi appropriati erano Casale Monferrato e Macerata. Noi però siamo stati onesti esponendo in primis le criticità e le potenzialità ancora inespresse».

Il prossimo passo sarà, oltre quello di continuare con i forum aperti al pubblico, suddividere il dossier in piccoli gruppi di lavoro per rendere attuabile ogni singolo punto proposto per la crescita e la valorizzazione del turismo e della cultura a Bitonto.

venerdì 23 Febbraio 2018

(modifica il 28 Giugno 2022, 21:15)

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