Sono l’ambizione, la voglia di migliorare e di migliorarsi, e la capacità di maturare idee in grado di cambiare il futuro, a rendere grandi gli uomini. Idee nate da un tratto di matita sul foglio e divenute poi realtà con costruzioni che talvolta sembrano quasi voler accarezzare le stelle, altre volte, ne prendono semplicemente il nome.
“L’etoile” infatti è il nome del’esclusivo ed innovativo complesso edile ad essere realizzato dalla ditta Maison Duerrebi spa che sorgerà su via Ricapito.
Edificio costituito di due piani interrati, di piano terra e di quattro livelli superiori, con sovrastante lastrico, che andrà a rappresentare il connubio fra le epoche passate e quelle future, mescolando metodologie costruttive tradizionali e moderne.
Un progetto che mira a tracciare un nuovo punto di partenza con lo sguardo volto al futuro nel mondo dell’edilizia, dal punto di vista della progettualità, dei materiali utilizzati, e della realizzazione
Caratteristiche, quelle sopra citate, che hanno portato la Maison Duerrebi spa a conseguire lo scorso 31 maggio a Roma un doppio riconoscimento.
L’azienda bitontina infatti, grazie al progetto “L’Etolie”, ha potuto ritirare il premio Regula, consegnato alle aziende che hanno presentato progetti edili rientranti fra i dieci migliori d’Italia, essendo inserita inoltre nel libro “I 100 progetti italiani”.
Un double di riconoscimenti che ha inorgoglito e reso fiero l’interior design dell’azienda bitontina, Antonio Ruggiero: «Riconoscimenti come quelli conseguiti non fanno altro se non darci la consapevolezza che la strada lavorativa intrapresa è quella giusta. Non è assolutamente un punto d’arrivo ma bensì è un grandissimo punto di partenza, che ci spronerà a fare sempre meglio. Vedere che il proprio lavoro viene riconosciuto e premiato da autorevoli accademici e rappresentanti di importanti organismi nazionali è per noi motivo di grandissimo orgoglio e fierezza. Il futuro dell’edilizia passa da tutti quelli che davvero hanno voglia di guardare al futuro, senza però mai dimenticare le proprie radici».
A valutare il progetto è stato il comitato d’onore presieduto da Massimo Sessa, presidente generale del Consiglio superiore dei lavori pubblici, e composto da: Carlo Doglioni, presidente Ingv (Istituto Nazionale Architetti Paesaggisti, Pianificatori e conservatori); Federica Galloni, direttore generale Mibact di arte e architettura contemporanee e periferie urbane; Maria Carmela Giarratano, direttore generale Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare; Andrea Margaritelli, presidente Inarch (Istituto Nazionale di Architettura); Francesco Moschini, segretario generale Accademia nazionale di San Luca; Emanuele Orsini, presidente di Federlengo-Arredo; Roberta Vitale, presidente giovani Ance (Associazione nazionale Costruttori Edili); Armando Zambrano, presidente Cni (Consiglio nazionale Ingegneri).