Venerdì scorso il presidente nazionale di ‘Italia in Comune’ e sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, è stato in Puglia dove, insieme a Michele Abbaticchio, sindaco di Bitonto ed esponente pugliese del partito, è stato organizzato un ‘tour elettorale’ nei Comuni in cui i candidati sindaci sostenuti da IiC sono al ballottaggio.
Il nuovo partito, formato da sindaci italiani, nasce dall’esigenza di promuovere una cultura politica che si fondi sul conseguimento di una società più equa e giusta che garantisca alle persone parità di accesso alla vita della Nazione e pari dignità sociale.
Il programma della giornata ha portato i due referenti di ‘Italia in Comune’ a Mola di Bari, a Casamassima, ad Acquaviva delle Fonti e ad Altamura, ovvero in quelle città dove i candidati Giuseppe Colonna, Giuseppe Nitti, Davide Carlucci e Rosa Melodia, sono in lizza per la carica di primo cittadino delle rispettive realtà territoriali, appoggiati dal neo-costituito soggetto politico che, lo scorso 4 giugno, si era ‘presentato’ al pubblico pugliese con un evento tenutosi presso il Teatro ‘Forma’ di Bari.
Pizzarotti ha voluto fare tappa anche nella nostra città, all’indomani dell’esperienza di Capitale Italiana della Cultura, dove sia Bitonto che Parma hanno partecipato. La città emiliana, come sappiamo, è poi risultata vincitrice del titolo, ma questo è stato uno stimolo ulteriore per non mettere da parte i rapporti con le altre città finaliste. Anche per questo è venuto in visita a Bitonto, risultata tra le dieci finaliste, dove ha potuto visitare alcune delle più importanti bellezze architettoniche, tra cui la Cattedrale.
«Uno dei fondamenti di ‘Italia in Comune’ – ha spiegato Pizzarotti ai microfoni di Antenna Sud – è il rapporto tra i territori. Possono crearsi delle sinergie che portano vantaggi ai cittadini. Ad esempio questa settimana ho siglato un patto con Pesaro, dato che è la città di Rossini, mentre noi a Parma abbiamo Verdi. Ma anche con altre città finaliste al titolo di Capitale della Cultura in altre edizioni, come Comacchio ma anche Bitonto che hanno portato avanti e sviluppato il proprio dossier di candidatura. Sono dunque degli spunti per lavorare in rete. Ci dispiace che Bitonto non abbia vinto il titolo, ma alla fine i finalisti possono essere paragonati a chi riceve le famose nomination ai premi Oscar, che forse valgono tanto quanto il premio vero e proprio».