Giovedì pomeriggio, presso l’I.C. “Modugno-Rutigliano-Rogadeo” di Bitonto, il presidente nazionale di Arcigay, Luciano Lopopolo, ha inaugurato il corso di Formazione “Educazione alle Differenze e prevenzione del bullismo a sfondo omotransfobico e della violenza per orientamento sessuale e identità di genere” a cui hanno partecipato 25 docenti provenienti da diversi Istituti Secondari di Primo e Secondo Grado del territorio.
Il corso è promosso dai Comitati territoriali Arcigay Bari “L’Arcobaleno del Levante” e Arcigay Barletta-Andria-Trani “Le Mine Vaganti”, lo stesso gode del patrocinio moraledell’Assessorato Regionale all’Istruzione e Formazione nella persona di Sebastiano Leo ed è coagito da Agedo Bari e Agedo BAT e dai Centri Antiviolenza del Territorio.
È intervenuta la vicesindaco Rosa Calò, che ha portato i saluti istituzionali dell’amministrazione comunale e richiamato all’importanza di un’educazione che metta al centro la “Convivialità delle Differenze”, tanto cara a Don Tonino Bello.
Prezioso il contributo di tutti i 25 docenti che hanno deciso di investire il loro tempo e le loro energie nell’impegnarsi in un percorso che si svilupperà in 25 ore di formazione e che cercherà di stimolare competenze culturali al fine di contrastare il fenomeno della violenza e discriminazione per orientamento sessuale ed identità di genere. I promotori dell’iniziativa sono fermamente convinti che atteggiamenti violenti, che poi confluiscono nel vasto ed articolato fenomeno del bullismo omo/transfobico, nascano dalla ignoranza dei temi inerenti la sessualità e l’orientamento sessuo-affettivo. Di conseguenza questo percorso intende fornire ai fruitori del progetto i rudimenti di quelle categorie interpretative a partire dai quali poter inquadrare la natura degli orientamenti sessuali e delle identità di genere nel continuum della espressione della sessualità, della affettività e delle identità della persona.
Luciano Lopopolo ha sottolineato l’importanza di lavorare all’interno delle nostre scuole affinchè “nessuno/a studente abbia più a temere il suono della campanella”.
La scuola diventa sempre più spesso, purtroppo, non luogo di educazione e di stimolo alla critica ma di propaganda. In questo caso propaganda gender che utilizza il bullismo come cavallo di Troia.
E il fatto che si tratti di propaganda, e non di formazione, è dimostrato dal fatto che manca del tutto il contraddittorio su una materia tanto divisiva.
Sì ma una cosa è educare alle differenze e devono farlo gli insegnanti un'altra fare propaganda alle differenze.
Quando a scuola si comincia a sentir parlare di “parità di genere” bisognerebbe capire subito per esperienza che non si sta parlando di due generi soltanto (maschile e femminile) ma di 3 almeno per ora.