Le attività di monitoraggio e pedinamento pianificate dai Carabinieri della stazione Parco di Ruvo di Puglia hanno permesso all’alba di ieri di trarre in arresto due Italiani e un albanese, tutti residenti a Gravina in Puglia. I tre, con precedenti penali, si trovavano in località “Il lago” in agro di Bitonto, da tempo sorvegliata dai militari poiché utilizzata per bruciare i cavi di rame per ottenerne, una volta privati delle guaine, metallo pulito da collocare sul redditizio mercato nero.
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Nella notte, ad attenderli, c’erano i Carabinieri che sono prontamente intervenuti. Spenti i falò della combustione, hanno identificato i tre uomini, che non hanno saputo spiegare la provenienza dei materiali, certamente rubati e riconducibili per tipologia e modalità di taglio a cavi telefonici, per una lunghezza di oltre 200 metri. Attraverso la consultazione della banca dati interforze, è stato verificato inoltre che anche l’auto in loro possesso, una Fiat Uno bianca, era stata rubata lo scorso febbraio a Gravina in Puglia.
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Identificati e accompagnati in caserma, i tre sono stati arrestati e posti a disposizione dell’autorità giudiziaria della Procura della Repubblica di Bari, mentre l’auto e gli oltre 100 chili di rame sono stati sottoposti a sequestro.
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Per il coordinatore territoriale Carabinieri per l’Ambiente, il capitano Giuliano Palomba, «l’operazione premia un duro e costante lavoro dei militari impegnati in difesa del territorio, ponendo argine alla piaga dei furti di rame a danno del patrimonio pubblico».
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I tre dovranno rispondere dei reati di ricettazione e di smaltimento illecito di rifiuti, con conseguente inquinamento dei luoghi.
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