Cronaca

Venticinquenne accoltellato, «Bitonto non è stata indifferente»

La Redazione
Giuseppe Muscatelli
Il racconto di Francesco Schiraldi Ancona, figlio del medico intervenuto in soccorso del giovane insieme a molte altre persone
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Bitonto è scossa nel profondo. Non si può accettare un delitto avvenuto in strada, in pieno giorno, per una lite banale. Non si può concepire che qualcuno giri armato di coltello e lo tiri fuori per ferire a morte un ragazzo che gl’intralcia la strada.

I fatti sono ancora da chiarire, le forze dell’ordine procedono con le indagini e l’assassino avrebbe già nome e cognome.

Intanto, allo choc per il delitto si aggiunge l’indignazione per l’ignobile cumulo di commenti che ha intasato Facebook, quando invece il silenzio sarebbe stato d’obbligo, unica plausibile manifestazione del dolore collettivo di una città ferita due volte: dal fatto di sangue e dalla sua amplificazione mediatica. Al di là della bassezza di una piazza virtuale dove chiunque si sente in diritto di vomitare giudizi, persino i professionisti dell’informazione pubblica hanno offerto ricostruzioni rabberciate e d’inaccettabile approssimazione. Un esempio su tutti: nei pochi secondi del servizio trasmesso ieri sera nel Tg1 delle 20, Bitonto è stata presentata come “un piccolo centro in provincia di Bari”. Chi ha scritto quel servizio non si è preso neppure la briga di andare a verificare quanti abitanti conti Bitonto, o forse una popolazione di 57mila abitanti non era funzonale al racconto del delitto di provincia?

Agli sproloqui di chi non c’era eppure sparla, si contrappone il racconto di Francesco Schiraldi Ancona, la cui testimonianza smentisce la comoda ricostruzione di una Bitonto indifferente, che gira la testa dall’altra parte e non vuole sporcarsi le mani.


“A Bitonto, poco distante dal portone di casa mia, un giovane ventenne ha perso la vita perché è stato accoltellato. La vicenda in realtà sarà avvenuta nelle vie laterali, ma il giovane moribondo si sarà spinto in Via Repubblica Italiana perché sapeva che avrebbe trovato soccorso e così è stato. Il citofono è suonato e hanno chiesto anche l’aiuto di mio padre Giacomo Schiraldi che è medico. Mio padre è volato in strada per prestare il primo soccorso in attesa che arrivassero quelli ufficiali (ambulanza e carabinieri). Ma quello che voglio rimarcare è il senso civico degli astanti che subito si sono adoperati ad aiutare il povero ragazzo. Forse vi è stata titubanza all’inizio perché le urla, il sangue e forse la morte spaventano tutti. Ma io ho visto un giovane che faceva spola con il bar per recuperare il ghiaccio, i proprietari del Bar Nuovo che subito hanno fornito l’occorrente con grande generosità, il gran daffare del proprietario della Tabaccheria Metropolis, un signore dalla maglietta color corallo che faceva defluire il traffico evitando che si creassero code di automobili e che quindi i soccorsi potessero giungere con facilità, il signore che ha citofonato a casa chiedendo l’intervento di mio padre. Insomma tutti nel loro piccolo hanno fatto quel che andava fatto. Rattrista dunque leggere i commenti di chi invece ha posto l’accento sulla indifferenza della gente.
Non vi è stata indifferenza ma collaborazione. Quanto a te, povero giovane accoltellato, che la terra ti sia lieve!”.

giovedì 17 Agosto 2017

(modifica il 28 Giugno 2022, 22:56)

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Bisceglie francesca
Bisceglie francesca
6 anni fa

Questo è scrivere!! Riposa in pace povero caro

Grazia Martucci
Grazia Martucci
6 anni fa

Un abbraccio ai familiari del giovane Giuseppe strappato alla vita nel giusto.

Carla bruno
Carla bruno
6 anni fa

Ma cosa c'entra prendersela per la grandezza del paese!Io abito a corato e siamo 50009 abitanti e per me rimane un borgo .z