«Spero che la mia denuncia funga da cassa di risonanza, nel tentativo di smuovere i politici e le persone preposte a fare qualcosa».
Nonostante quello che ha subito, un uomo di Palombaio trova la forza di ancorarsi ad un barlume di fiducia nelle istituzioni e nelle forze dell’ordine, affinché altri non incappino in queste drammatiche situazioni. È la storia di un palmarista come tanti altri, proprietario di un fondo in zona Selva de Rubeis: un uliveto di 4mila metri quadrati. Siamo nel periodo di raccolta delle olive e, come sempre più accade da qualche anno a questa parte, oltre al consorzio di vigilanza campestre “Consorzio custodia campi”, per vigilare il terreno nelle ore notturne decide di affidarsi anche ad una ditta di sicurezza privata.
Tutto bene fino a sabato scorso, quando in serata riceve una telefonata proprio dall’addetto della vigilanza notturna, il quale comunica al contadino palmarista che erano stati tagliati ben 18 ulivi secolari, addirittura dalla radice, col frutto ancora da raccogliere. Seguendo il racconto preciso e dettagliato, e avvalendosi degli orari forniti dalla sicurezza, il fattaccio doveva essere avvenuto tra le 19 e le 20, tempistica che rientra ancora nel servizio di vigilanza de “Consorzio custodia campi”. Ma i “guardiani” – così comunemente denominati – non avevano né sentito né visto nulla.
«È stato uno sfregio a tutti gli effetti – confida l’agricoltore a BitontoLive – anche se in realtà non ho mai ricevuto minacce da alcuno. Ciò che mi dispiace di più è che queste azioni demoralizzano chi vuole intraprendere un’attività agricola e chi invece vive dalla terra. In questo modo, la gente ha paura di realizzare qualcosa per il proprio territorio e così si arriva ad uno stato di impoverimento e di abbandono».
Infine l’agricoltore lancia un ultimo monito: «Il problema non riguarda tanto i ladri ma coloro che comprano le olive rubate. Ci vorrebbe un controllo delle forze dell’ordine più capillare sul territorio».