È stato presentato ieri al Torrione Angioino "Sergente Romano", l'ultimo libro del giovane autore Marco Cardetta. Originario di Gioia del Colle, classe 1983, Cardetta si è laureato in filosofia e Scienze della comunicazione a Siena, sviluppando lavori di ricerca su Carmelo Bene, Max Stirner, Carlo Michelstaedter, Gilles Deleuze ed Elémire Zolla. Con “Sergente Romano” ha vinto il premio Vittorio Bodini – La luna dei Borboni 2014, come scrittore esordiente.
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Ad introdurre la presentazione, dopo i saluti dell'assessore al marketing territoriale Rino Mangini, il giornalista Marino Pagano, studioso e appassionato di brigantaggio.
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"Sergente Romano" è un romanzo che vuole dare voce ai vinti: narra le vicende di un gruppo di rivoltosi meridionali che il 28 luglio 1861 assaltò Gioia del Colle, accendendo così la miccia di un'insurrezione popolare contro i Savoia ben più ampia, che si sarebbe estesa a tutto il meridione d'Italia. A dare il titolo al romanzo, è il misconosciuto brigante Pasquale Domenico Romano, ex sergente dell'esercito borbonico, che guidò questa insurrezione e che sarà poi ricordato come uno dei protagonisti del banditismo post-unitario.
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Grazie ad un ricco lavoro di documentazione e ad una prosa spedita e allo stesso tempo ricca di afflati quasi pasoliniani, questo romanzo descrive un’epoca essenziale per il successivo sviluppo della nostra Nazione. Molti sono gli spunti che il romanzo offre al lettore. Leggendo il libro, ad esempio, è facile notare il contrasto tra i valori della terra, rappresentati dai garibaldini, e quelli del cielo, rappresentati da Pio IX, con una dicotomia, tipica dell'epoca, tra religione ed ateismo. O la retorica unitaria, che ha avuto casualmente dei passaggi importanti sia negli anni 90 dell'800, sia in seguito con il fascismo, che cercava a tutti i costi di uniformare l'Italia.
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La presentazione è stata organizzata in collaborazione con la Libreria del Teatro di Gianluca Rossiello, dov'è possibile acquistare il libro edito da LiberAria.
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