Cultura

Lirismo ed emotività, il fascino della poesia al femminile secondo Silvio Raffo

Mariagrazia Lamonaca
Silvio Raffo alla Galleria Devanna
Lo scrittore e poeta, traduttore di Emily Dickinson e delle sorelle Brontë, ha tenuto una lezione su alcune poetesse italiane del Novecento nella Galleria Devanna
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Omaggio ad alcune poetesse italiane del Novecento, lunedì sera, nella Galleria Devanna, nell’ambito della rassegna “Storie di donna”.

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A disquisirne con un pubblico attento e selezionato il noto scrittore, poeta e traduttore Silvio Raffo, insieme a Barbara Buttiglione che ha presentato l'incontro, organizzato in collaborazione con il Cenacolo dei Poeti.

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Raffo, nato a Roma ma residente da anni a Varese dove dirige il centro di cultura creativa "La Piccola Fenice", ha collaborato con radio, televisioni svizzere e italiane e giornali, fra cui il periodico "Poesia". Nel 1997 è stato finalista al Premio Strega con il romanzo "La voce della pietra" dal quale è stato tratto il film "Voice from the Stone". È considerato fra i massimi esperti della poetessa statunitense Emily Dickinson in Italia.

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A Bitonto lo scrittore ha tenuto una lezione sulle poetesse italiane Alda Merini, Biagia Marniti, Antonia Pozzi, Carmela Lella (bitontina) e Daria Menicanti. Ed è partito da una domanda: come mai alcune poetesse (ma anche poeti) hanno successo su larga scala (è il caso della Merini) e altri meno? L'autore sostiene che sono molti i fattori che contribuiscono a far emergere alcuni autori rispetto ad altri. Proprio nel caso di Alda Merini, ad esempio, Raffo sostiene che molto abbia influito la sua storia personale, in particolar modo la sua malattia psichiatrica che ha contribuito a costruirle attorno un personaggio enigmatico e affascinante. Senza voler sminuire il valore artistico della poetessa milanese che tuttavia, secondo Raffo, ha subìto quasi un declino nella seconda parte della sua produzione. Di Merini, Raffo ha declamato la poesia "Il Gobbo", simbolista e piuttosto "naif", scritta ad appena vent'anni.

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Ma chi può definire l'effettivo valore di un poeta? Secondo Raffo i critici, in parte il riscontro di pubblico e, sicuramente, il tempo. Se ancora oggi leggiamo Leopardi, Pascoli, Carducci è certamente perché sono autori importanti. È necessario che ci sia corrispondenza tra contenuto e messaggio ma anche un quid che rende i versi piacevoli e significativi allo stesso tempo. La tecnica è indubbiamente importante, ma il poeta deve soprattutto esprimere emozioni. Gli intenditori si rendono conto quando un poeta o una poetessa ha valore, anche quando non hanno grande fama.

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«La ruvese Biagia Marniti – ha spiegato Silvio Raffo – è certamente una di queste. Utilizza una scrittura scarna e sobria ed una severità nelle immagini, senza lasciarsi andare a troppi sentimentalismi. La sua poesia possiede un "acre lirismo" che sembra riecheggiare i lirici greci dell'antologia palatina. È molto comunicativa, proprio come dovrebbe essere la vera poesia. La poesia deve risvegliare il cuore ed aprire una finestra interiore. Questo vale sia per la poesia maschile che per quella femminile, anche se la poesia femminile, secondo me, trasmette una sensibilità particolare per cui ci si accorge subito che a scrivere è una donna. A me pare che, al di là di voler fare qualsiasi distinzione, la poesia femminile trasmetta una maggiore emotività nelle sue sfumature».

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Lo scrittore ha poi reso omaggio, attraverso la lettura dei loro versi, alla milanese Antonia Pozzi (poetessa e fotografa che amava Flaubert e che cantò la natura e la morte, riversando nella poesia l’amarezza di una vita che sognava diversa e che concluse tragicamente a soli 26 anni) e alla piacentina Daria Menicanti, poetessa, insegnante e traduttrice di letteratura inglese.

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mercoledì 15 Marzo 2017

(modifica il 29 Giugno 2022, 0:08)

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