Cultura

​Le preghiere mute dei cuori messicani

Mariagrazia Lamonaca
La mostra "Ovunque proteggi"
Collettiva di artisti messicani e texani nella chiesa di Santa Caterina d'Alessandria
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La Pasqua è uno dei momenti religiosi più affascinanti e ricchi di tradizioni. Ogni Paese custodisce le proprie e tra queste meritano certamente attenzione le tradizioni del Messico, nazione profondamente cattolica dove, tuttavia, è molto forte la contaminazione con le tradizioni autoctone pre cattoliche. Per conoscere parte di questi usi, l’artista messicana Yanira Delgado e l’associazione ArtSOB, in collaborazione con l’Atelier Casa Messicana ha organizzato una collettiva di artisti messicani e texani nella chiesa di Santa Caterina

d’Alessandria in via San Rocco, nel cuore del centro storico bitontino.

Ovunque proteggi, preghiere mute e altri miracoli” è il titolo di questa mostra che ha come tema il simbolismo pasquale messicano, in tutte le sue forme. Visitandola ci si rende immediatamente conto che il simbolo più venerato in Messico è il sacro cuore di Gesù, che assume quindi una valenza non solo religiosa ma anche folklorica. Il popolo messicano è da sempre abituato a resistere alla sofferenza, in una sorta di altalena tra luce e oscurità, sacro e profano e le “preghiere mute” sottintese a questi simboli rappresentano questa capacità di resistenza. Il cuore, dunque, diventa l’emblema di questa sofferenza ed il riscatto da essa. «Il tema di questa mostra è il cuore di Gesù e la sua rinascita. Non a caso – spiega Yanira Delgado – abbiamo voluto inaugurarla proprio il giorno del sabato santo. La parola “proteggi” vuole indicare questo aspetto della Pasqua e noi abbiamo preso come simbolo principale il cuore e le preghiere che girano intorno al sacro cuore di Gesù. Ho lavorato con la cartapesta, in modo da sottolineare anche il tema del riciclo, e gli ho dato forme, colori e significati diversi, perché ognuno di noi è diverso e ha un cuore diverso. Ho preso spunto da quella che è l’iconografia cattolica in Messico, aggiungendo colori e tutto quello che ruota intorno ai simboli pasquali. Non è solo un’esposizione ma anche una installazione perché prende forma anche grazie a questo bellissimo luogo. Per questo ringrazio l’associazione Agorà che gestisce questa chiesa e l’associazione Artsob di Lara Carbonara, che è anche la curatrice di questa mostra. Erano circa due anni che avevamo l’idea di realizzarla e finalmente quest’anno abbiamo avuto la possibilità di realizzarla in questo luogo ed in questo periodo».

Oltre alle opere interamente realizzate da Yanira Delgado, sono state messe in mostra anche le creazioni di Monica Ramirez, Macarena Pena, Thomas Murray Donna, Sarah Wessinger, Leile Hernandez, Lilia Cabrera, Ben Varela e Anne Marie Varela, provenienti in gran parte dal Texas, che hanno dato vita ad una interpretazione totalmente personale e intimistica di questi simboli. Oltre ai cuori di cartapesta, di vetro e dipinti, si possono ammirare anche piccoli “ex voto” di santi realizzati da Yanira Delgado riciclando scatole di fiammiferi. Tra questi anche il Sant’Antonio “a testa in giù”, che secondo la tradizione messicana è il santo a cui si rivolgono i single per chiedere di incontrare l’anima gemella. Proprio per questo motivo, il santo viene tenuto “a testa in giù”, fino a quando non si trova la propria metà.

Questi ed altri aneddoti della tradizione popolare messicana possono essere ascoltati di persona, andando a visitare la mostra aperta fino a domenica 23 aprile tutti i giorni, dalle 18 alle 21.

Info 333 6135447.

mercoledì 19 Aprile 2017

(modifica il 28 Giugno 2022, 23:51)

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