Cultura

Il fascino dei Templari nel contesto meridionale. Ieri al Centro Ricerche

Mariagrazia Lamonaca
La presentazione nella chiesa di San Giorgio
Il libro dello studioso Vito Ricci è stato presentato nella chiesa di San Giorgio
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Ieri sera, nella chiesa di San Giorgio, nel cuore del centro antico, si è svolta la presentazione del libro “Province e maestri provinciali templari nel Mezzogiorno italiano” dello studioso Vito Ricci. La presentazione è giunta a conclusione di un anno molto ricco di eventi per il “Centro Ricerche di Storia e Arte bitontina“, che organizzava la serata. «Il nostro intento è raccontare Bitonto, ma non solo. La città in effetti non è un’isola e quindi vive la sua storia anche in un contesto regionale e nazionale» – ha spiegato il presidente Stefano Milillo. Oltre all’autore erano presenti il giornalista Marino Pagano e la ricercatrice Cecilia Minenna. La presentazione del volume è stata un’occasione per approfondire il Medioevo, cercando di epurarlo da visioni romantiche e antistoriche. E lo si è fatto attraverso il tema dei monaci Templari, indirizzato talvolta su binari poco scientifici. Il Mezzogiorno italiano, effettivamente, vide una significativa presenza dell’Ordine templare dai primi decenni successivi alla sua fondazione e sino allo scioglimento. In quest’area geografica furono presenti due province, o unità amministrativo-territoriali, nelle quali era articolata l’organizzazione dell’Ordine. Lo stanziamento templare nel Mezzogiorno era dettato da due motivazioni principali: la possibilità di usufruire di porti per l’imbarco verso la Terrasanta e la disponibilità di terre per produrre frumento e altri prodotti necessari per i rifornimenti oltremare. La Apulia (che non comprendeva solo l’attuale Puglia ma tutta l’Italia meridionale continentale) e la Sicilia rappresentavano il granaio per la Terrasanta e, senza le derrate alimentari qui prodotte, le Crociate sarebbero state molto difficili, se non proprio impossibili. Il volume di Ricci prende in esame le due province templari (Apulia e Sicilia) e la loro evoluzione nel corso del dodicesimo, tredicesimo e quattordicesimo secolo.

«I Templari spesso soffrono di una dimensione fascinosa e leggendaria che ne sconvolgono, a volte, il vero significato e la loro natura, circondandoli di un alone di mistero. Dunque è importante riconsegnare la storia agli storici. Questo è un lavoro che fa riferimento alle fonti, che sono la base per uno storico. Si analizza la presenza importante, durante il quattordicesimo secolo, dei Templari al sud, in particolare nella Sicilia e nell’Apulia. L’Apulia non era quella che intendiamo oggi, bensì abbracciava l’intero Mezzogiorno continentale» – ha sottolineato Marino Pagano.

«Il libro – ha spiegato Vito Ricci – non ha una “vis” meridionalistica, che è lontana dal mio modus operandi. È nato in seguito alla pubblicazione di un altro libro, scritto dalla professoressa Bellomo, che trattava invece l’argomento dei Templari nel nord Italia. In quel periodo le unità amministrative in Italia erano suddivise in tre province: il territorio da Roma in su che dipendeva dall’Impero e quello meridionale, che talvolta comprendeva tutto il meridione e a volte solo quello continentale, a cui si aggiungeva, come provincia a parte, la Sicilia. Questo soprattutto alla fine della guerra del Vespro, nel tredicesimo secolo, quando la Sicilia si riprese la sua autonomia».

A fine presentazione, la ricercatrice di storia e arte bitontine Cecilia Minenna, autrice di uno studio sull’ambone della nostra Cattedrale romanica, ha esposto i risultati del suo studio. L’ambone è una delle opere più prestigiose della scultura medievale che Bitonto possiede e fa parte dell’arredo marmoreo della Cattedrale. Intorno a questo elemento architettonico vige un alone di mistero perché sono raffigurati personaggi indecifrabili e non esistono iscrizioni che possano darci una mano. Lo studio si è concentrato particolarmente sul bassorilievo presente sull’ambone, che è stato protagonista di molte interpretazioni su cui la dottoressa Minenna ha riflettuto, cercando di fornire la propria spiegazione.

venerdì 16 Giugno 2017

(modifica il 28 Giugno 2022, 23:22)

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