Cultura

Le “sperimentazioni” di Cleto Albi nella collettiva al Torrione

Marino Pagano
Opera di Cleto Albi
La mostra ha avuto luogo dal 3 al 9 giugno nell'ambito del Globalart International Art
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Dopo varie rassegne pugliesi (ricordiamo quelle di Giovinazzo e Valenzano), ecco una partecipazione anche nella sua Bitonto per l’artista Cleto Albi, valente giovane con la creatività da sempre nelle corde.

Studi all’Accademia delle belle arti di Bari, vicino all’arte già da giovanissimo, ha seguito corsi introduttivi al “mestiere” presso la bottega di pittori cui tanto deve la sua formazione e dai cui insegnamenti ha appreso le fondamentali e basilari tecniche espressive.

Dapprima legato al figurativo (per lo più paesaggi metafisici), Albi ha poi esplorato la realizzazione di forme colorate fuse tra loro, con composizioni armoniose dedicate a temi quali vita, amore, morte, inquinamento.

Da qui poi il passo all’uso di diversi materiali su tela o altri supporti: ecco le sue “pittosculture”, talvolta dal piglio ironico; idem dicasi per le sue installazioni.

Albi, unico bitontino presente, ha partecipato ad una collettiva che ha avuto luogo, dal 3 al 9 giugno, al Torrione angioino in occasione del IX festival itinerante Globalart International Art, con vernissage a cura di Rosa Didonna, eclettica artista di Noicattaro.

Il festival, assolutamente interdisciplinare, ha portato in scena eventi di coreografia, performance, pittura, scultura, fotografia, teatro, musica, danza, video, poesia, moda.

Diverse, infatti, le esibizioni artistiche durante la serata di inaugurazione.

Numerosi anche gli artisti in mostra: Caterina Palmisano, Ivana Magagnino, Tatiana Bulia Rosita Larsson, Simona Perilli, Giovanna Fedele, Patrizia Poli, Marilù Caminiti, Tina Piedimonte Joseph Dib Saade, VincentMesselier, Domenico Savoldelli, Franco Siciliano Mimina Colona, Pierluca Cetera, Rossana Bucci, Oronzo Liuzzi, Olga Cucaro, Angela Di Stasi, Francesco Albanese, Sabina Princigalli, Ketty Di Bari, Annabella Cardinali, Rita Mantuano, Liliane Kauth, Concetta Russo, Nica Lassandro, Mari Bitetti, Morgana Scalea, Biagio Michele Pisauro, Marcello La Neve, Arcangela Di Fede, Rocco Calabria.

Oltre, naturalmente, al nostro Cleto Albi, protagonista con due sue opere: “Selfie” e “Idroemoticon”.

Un’installazione con al centro l’attualissimo tema del selfie, dell’autoritratto, la prima. Un argomento trattato in maniera fortemente corrosiva e mordace.

Ecco così uno smartphone gigante nel quale lo spettatore riconosce la propria immagine nel vetro a specchio, in modo tale da riconoscersi proprio come in un selfie, che alla fine diventa quasi collettivo e senz’anima individuale.

L’altro lavoro, pure dal taglio stringente e legato all’attualità, aggiunge l’utilizzo dell’acqua come materiale, così da creare una composizione artistica dall’aspetto simpatico e sorprendente per il visitatore.

Come si vede, Albi predilige continui esperimenti, intendendo l’arte soprattutto in una logica di completa rivisitazione delle tecniche e degli stili. Una cifra in ricerca, diremmo.

Non solo: un giovane che sembra compiutamente aver fatto sua la grande lezione novecentesca, italiana ma anche europea e mondiale, di adesione alle scuole ma poi di sovvertimento di ogni chiuso o incapacitante programma.

In pochi decenni, Albi ha già inverato ficcanti percorsi di propria messa in discussione. Esempi, questi, di una mente vivida e costantemente avvolta da continue ispirazioni.

Cleto Albi è abile artista, dalla personalità fortemente discreta e nemica dei riflettori. Eppure, la sua è arte ai nostri occhi meritevole di ulteriori spunti da offrire anche alla critica.

Una rassegna monografica, dedicata tutta a lui, magari ancora nella sua e nostra città, è per noi quel che ci vuole e che fermamente gli auguriamo.

venerdì 23 Giugno 2017

(modifica il 28 Giugno 2022, 23:19)

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