Attimi di gioia, stupore, istantanee di felicità immortalate nelle opere, nei quadri, nei dipinti, nelle sculture delle collezioni dei musei statali. Ma non solo, la gioia e la meraviglia di fronte alla vista e alla scoperta della nostra opera d’arte del cuore: il 1 agosto è partito #attimidigioia, la campagna social di @museitaliani, lanciata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per il mese di agosto.
Oltre 40 locandine digitali animeranno il profilo ufficiale Instagram degli oltre 420 musei, parchi archeologici e luoghi della cultura statali: dal Ritratto di Luce Balla, firmato dal padre e conservato alla Galleria degli Uffizi a Firenze, alla Testa di Giovane che ride di Annibale Carracci, esposta alla Galleria Borghese di Roma, fino ai Divertimenti in Villa di Giuseppe Zais alle Gallerie dell’Accademia di Venezia, passando per Napoli, Cagliari, Pompei, Torino, Ostia, Sassari.
Il MiBACT, infatti, ha rinnovato l’invito ad una vera e propria caccia al tesoro digitale nei musei italiani: i visitatori, muniti di smartphone o macchina fotografica, sono chiamati ad andare alla ricerca di immagini di festa raffigurate in sculture, vasi figurati, arazzi e affreschi delle, ma anche a raccontare attraverso gli scatti il proprio stupore di fronte alle collezioni museali del cuore. Tutti possono condividere le proprie foto con gli hashtag #attimidigioia e #agostoalmuseo e invadere i social con opere da tutta Italia, seguendo un filo rosso che unisce, nella bellezza, le straordinarie collezioni dei Musei Italiani. La campagna è promossa su tutti i social network del MiBACT, in particolare dal profilo instagram @museitaliani.
Anche la Galleria Nazionale della Puglia di Bitonto ha aderito all’iniziativa, postando qualche giorno fa la propria locandina digitale ufficiale raffigurante un dipinto del XVIII secolo di Luis Melendez, attribuito a Lorenzo Baldissera Tiepolo, dal titolo “Fanciullo con cesro di fughi e castagne”.
L’autore, Luis Melendez, era originario di Napoli, che lasciò nel 1716 quando la sua famiglia si trasferì a Madrid. Fu allievo inizialmente del padre, un attivo miniaturista, e in seguito si iscrisse all’Accademia Reale di Madrid. Nel 1748 visitò Roma e Napoli e dal 1760 al 1772 cercò di ottenere invano l’incarico di pittore di corte. Dipinse solo nature morte, fondendo elementi tradizionali con notazioni derivate dai grandi pittori spagnoli prima di Goya.