Cultura

‘Storia, arte e religiosità nel recupero dei Beni culturali a Bitonto’, ieri la conferenza

Mariagrazia Lamonaca
La conferenza nella chiesa di San Gaetano
Hanno relazionato i professori Stefano Milillo, Nicola Pice e Vincenzo Robles
scrivi un commento 189

Ieri la chiesa di San Gaetano, da poco riaperta al pubblico, ha ospitato una conferenza organizzata dall’Aede (Association Européenne Des Enseignants) gruppo di Bitonto, sezione “Carlo Mastrandrea”. Il convegno, dal titolo “Storia, arte e religiosità nel recupero e nella tutela dei Beni culturali a Bitonto”, è stato coordinato dalla professoressa Amelia de Capua Mastrandrea (presidente di AEDE, gruppo di Bitonto), con il patrocinio del Comune. Come rappresentanti dell’amministrazione comunale di Bitonto erano presenti Rosa Calò (assessore ai Beni culturali) e il sindaco Michele Abbaticchio. Presenti anche Giovanni Procacci (già parlamentare europeo) e don Ciccio Acquafredda (parroco della Concattedrale di Bitonto).

Dopo i saluti del consigliere regionale Domenico Damascelli e di altre autorità, la professoressa De Capua ha ceduto la parola al professor Stefano Milillo (presidente del “Centro Ricerche Bitonto”) che ha parlato della presenza a Bitonto di ordini religiosi quali i monaci benedettini, i domenicani, i francescani e i teatini, che erano ubicati nella chiesa di San Gaetano.

«Qui a Bitonto – ha spiegato Milillo – si ritrovano segni della presenza benedettina già nell’11esimo secolo. La loro presenza nella nostra città è durata dunque per ben 800 anni, fino all’Ottocento. I benedettini a Bitonto non erano solo maschi ma c’erano anche rappresentanti femminili come le monache nere di Santa Lucia. Tra i francescani ricordiamo i monaci Cappuccini. Anche i domenicani, che secondo la leggenda furono portati a Bitonto dal vescovo Pancrazio, sono rimasti da noi per cinque secoli. Poi ovviamente bisogna segnalare la presenza dei Teatini che a Bitonto furono accolti e collocati nella chiesa di san Nicola. Questa chiesa però era troppo vicina alla Cattedrale e così si decise di progettare una nuova chiesa (quella che diventerà la chiesa di San Gaetano, ndr.). Il progetto della nuova chiesa fu affidato a Dionisio Volpone e come ubicazione fu scelta l’attuale piazza Cavour, un luogo centralissimo, entrando da porta baresana. Furono in seguito proprio i Teatini a dedicare la nuova chiesa al culto di san Gaetano».

Il professor Nicola Pice (presidente della Fondazione “De Palo-Ungaro”) ha invece relazionato sul restauro dei dipinti di Carlo Rosa, presenti sul soffitto della chiesa di San Gaetano: «Non tutti sappiamo bene chi era davvero Carlo Rosa. È probabile che, giovanissimo, andò a bottega qui a Bitonto, ma è certo che si trasferì a Napoli per studiare da Massimo Stanzione, che ebbe maestri come Caravaggio, Annibale Carraccio, Guido Reni. In seguito si spostò a Roma dove ebbe modo di conoscere meglio le opere di Guido Reni e il suo chiaroscuro. Tornato a Bitonto, aprì una bottega, la “scuola bitontina“, dove formò artisti come Nicola Gliri, Francesco Antonio Altobelli e altri».

«I dipinti – ha continuato Pice – presentavano gravissimi problemi. Le tele erano ancorate al soffitto tramite chiodi. Il tempo ovviamente ha comportato perdite di colore e le superfici si presentavano molto ingiallite, anche perché veniva utilizzata colla animale. Sono stati rimossi questi materiali con la pulitura, le cornici sottoposte a disinfestazione e le lacune di colore reintegrate».

Infine è intervenuto il professor Vincenzo Robles, (già docente di Storia Contemporanea presso l’Università di Foggia): “Esiste una storia religiosa?”, l’interrogativo posto da Robles. «È una domanda – ha chiarito il professore – che pongo spesso (a me stesso e agli altri) per cogliere meglio i valori della storia e della religione. La storia religiosa si differenzia dalla storia civile? Mi piace dare alla storia la definizione che ne diede De Rosa: “La storia non è informazione passiva di quello che è accaduto ma conoscenza di vita ed intreccio di esperienze che giungono fino a noi”, dirigendosi più verso una dimensione laica. La religiosità quindi diventa cultura e forma la cristianità».

mercoledì 29 Novembre 2017

(modifica il 28 Giugno 2022, 22:00)

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti