Cultura

Puglia, terra di un turismo che guarda alla storia e all’ambiente

Marino Pagano
Valorizzazione turistica sostenibile del territorio Nord Barese. Da Bari a Barletta
Libro sulle strategie turistiche a firma di Francesco Paolo Bonasia
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La Puglia e la sua eredità federiciana come emblema di un turismo sostenibile, strettamente legato alla radice antica del territorio.

È quanto suggerisce in un recente volume Francesco Paolo Bonasia, ingegnere e libero professionista, laureato in Ingegneria Civile e poi in Pianificazione Territoriale Urbanistica e Ambientale a Roma. “Valorizzazione turistica sostenibile del territorio Nord Barese. Da Bari a Barletta, sulle orme di Federico II di Svevia” il titolo dell’opera, edita per i tipi delle Edizioni Accademiche Italiane.

Si tratta di uno studio accurato, interessante anche per il lettore non specialista in virtù di un approccio quasi didattico e interdisciplinare, filtrato attraverso più materie e codici di interpretazione. Il collegamento logistico, nella tesi del nostro autore, unisce Bari e Barletta, passando per tutta la zona oltre Bari città e verso l’area settentrionale della vecchia e grande provincia barese.

E così, l’attenzione geostrategica di Bonasia si spinge ad analizzare non solo centri costieri come Giovinazzo, Molfetta, Bisceglie e Trani ma anche e soprattutto le aree interne di Bitonto, Ruvo di Puglia e Andria. Il filo conduttore, come detto, la figura di Federico, elemento focale attorno a cui le località sono storicamente legate.

Al centro del lavoro, inoltre, l’effettiva valorizzazione turistica di una terra forse ancora fuori dai grandi circuiti attivi in questo senso da decenni, si pensi alla Valle d’Itria. Valorizzazione, dunque, assieme alla rivalutazione di risorse afferenti in primis alle stesse aree interne più che alle consuete marine ed estive. La Murgia, quella profonda, insomma.

Del resto, il tema delle aree interne e provinciali, espressione anche della ruralità profonda del contesto paesaggistico italiano, è da qualche tempo all’attenzione della politica e degli addetti ai lavori, anche in chiave europea.

L’imponente mole di Castel del Monte sembra essere prioritaria in questa visione, così come i centri storici medievali e le cattedrali romaniche. Una realtà ora già “attenzionata” dal Parco dell’Alta Murgia, potendo contare anche su alcuni interessanti musei, masserie e percorsi ciclo-turistici. Il saggio di Bonasia parte dall’idea di viaggio e movimento culturale, tema affrontato “tra storia e fenomenologia”, come scrive l’autore in pagine interessanti anche ai fini di approfondimento sul turismo rurale visto nelle sue strategie di sviluppo, in un momento in cui la domanda di turismo culturale sembra felicemente aumentare.

Spiegato anche il senso di turismo sostenibile, con i più riusciti esempi, su tutti l’esperienza dell’albergo diffuso, analizzando poi i casi quasi da manuale di Ortosei in Sardegna e Friburgo in Germania.

L’ottica del volume è dunque quella della promozione del turismo in un territorio, con tutti i suoi elementi specifici, studiati anch’essi in una rete fitta di intersecanti elementi, non dimenticando certo le nuove comunicazioni tecniche digitali (si pensi allo strumento del Gis, “‘Geographic Information System”).

Ecco successivamente delle riflessioni sul Pptr della regione Puglia, approvato nel febbraio del 2015. Il progetto elaborato da Bonasia, scrive lo stesso autore, “deve basarsi necessariamente sull’interazione di stakeholders pubblici e privati. I primi soggetti li identifichiamo nell’Azienda Regionale del Turismo, oggi Pugliapromozione, e poi nelle pubbliche amministrazioni comunali e sovracomunali“.

Fattibilità economica e sostenibilità sono i concetti indispensabili premessa per la strategia di rigenerazione dei centri urbani storici e per la rifunzionalizzazione del patrimonio culturale. Tante le strategie di intervento previste dallo studio. Corposa l’analisi delle risorse, a partire da quelle legate al trasporto, su gomma e su rotaie. In questo senso è proposto un adeguamento funzionale della linea ferroviaria Bari Barletta.

E così, in quello che a ben ragione può essere definito un vero e proprio prontuario di indispensabili consigli per la pianificazione di un turismo sostenibile e di qualità, in linea con la valorizzazione del territorio, non mancano cenni agli itinerari naturalistici, alla tutela delle emergenze ambientali e alla loro fruibilità, agli utili sovvenzionamenti per i privati ai fini della ristrutturazione dell’edilizia antica, agli incentivi per la promozione della filiera corta in campo agroalimentare.

Un libro, quello di Bonasia, come già accennato, pensato con approccio scientifico e analitico, ma che non vive di un taglio solo specialistico, costituendo anch’esso una preziosa “risorsa”, decisamente ora tra i testi di riferimento per cercare di far decollare turisticamente questa parte importante di Puglia.

giovedì 15 Febbraio 2018

(modifica il 28 Giugno 2022, 21:20)

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