Cultura

“Corro”, prova letteraria di Chiara Cannito

Marino Pagano
"Arkad. Corro"
La corsa siriana verso l'uscita dall'incubo
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Esistono libri belli e libri non belli. Utili e non utili. Vi parliamo oggi di un lavoro bello, un lavoro utile. È il caso di “Arkad. Corro“, a firma di Chiara Cannito, appena edito per i tipi di quorumedizioni e presentato a Bitonto qualche settimana fa.

Conosciamo Chiara e proprio per questo non avevamo dubbi sulla radice positiva di questo suo lavoro. Perché Chiara realizza cose belle nella sua attività: progetti di alto valore culturale. E così allo stesso tempo realizza anche cose utili, mai chiuse nella propria dimensione di erudizione, abbracciando l’attualità, la società in evoluzione e inverando dunque momenti di vera cultura. Questo accade nel solco assieme umanista e manageriale proprio della nostra Chiara.

Il libro è una graphic novel, un racconto dedicato alla tormentata situazione siriana. La Siria, dunque, questo Paese dalla storia immensa, con città antiche oggi in gran parte distrutte dalla guerra. La rovina del mondo abita oggi in Siria. Un dramma incredibile, persino poco raccontato rispetto alla sua reale entità.

Chiara ci prova. Lo fa puntando al cuore del problema. Raccontando i sentimenti della gente ferita, appunto il cuore colpito dalla tragedia. Un cuore umano, dilaniato come dilaniate sono le grandi testimonianze storiche, archeologiche e artistiche di questa nazione. Chiara immagina un figlio giovane di questa terra martoriata, un ragazzo che corre per cercare una fuga dalla propria indicibile sofferenza. Aleppo è il contesto attorno a cui si svolge la sua vita e il suo proposito di evasione, carico però di tutte le ansie del dolore.

La Cannito riesce a raccontare con maestria empatica, nello dispiegarsi narrativo e nelle opzioni lessicali, una storia che parte e finisce nell’esistenza stessa e nelle emozioni di un ragazzo triste e però speranzoso ancora nella vita, nonostante tutto. Un ragazzo che vive e vede, vede troppo. Soprattutto atrocità e sofferenze. Così tante da non voler vedere più.

Lo accompagnano i poeti della tradizione siriana, lo affianca una straordinaria civiltà, oggi violata. Lo segue la penna di Chiara, dotata anche di non poco lirismo, senza sentimentalismi. Anche qui nel suo stile: ispirato e razionale, coinvolto e asciutto. Sicuramente coerente e diretto nel lanciare un messaggio.

Il libro ha una veste grafica, a cura di Paolo Azzella, molto accattivante. Il colore in questa dimensione non è solo cornice ma quasi storia anch’esso del testo, elemento che connota sostanzialmente queste pagine.

La prefazione è affidata ad Asmae Dachan, giornalista e scrittrice italo-siriana. Presente anche la postfazione di Pietro Raitano, direttore di Altreconomia. La storia è felicemente resa nella lingua inglese da Emanuele Noviello, traduttore professionista.

giovedì 15 Marzo 2018

(modifica il 28 Giugno 2022, 21:03)

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