Politica

Referendum, Controvento: «Popolo italiano strumentalizzato dagli slogan»

La Redazione
Renzi annuncia le dimissioni
L'associazione di centrodestra commenta la sconfittà del Sì alla consultazione del 4 dicembre
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«Dopo aver perso la battaglia referendiana, il nostro premier Renzi ha riposto le armi, dichiarando la sconfitta. Ha preferito non rimangiarsi la parola data agli italiani, dare le dimissioni e di fatto dichiarare conclusa la sua stessa carriera politica e la sua credibilità dinanzi al partito e all’intera Italia».

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ControventoArea popolare commenta la disfatta del Sì al referendum costituzionale del 4 dicembre, culminato con l'annuncio delle dimissioni del presidene del Consiglio.

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Improbabile, secondo Teresa Antuofermo, l’ipotesi di restare «ormai indebolito al governo e di essere costretto a giocare contro una repubblica che lo avrebbe estenuato fino all’ultimo capello e messo dinanzi ad una inevitabile nuova crisi di governo».
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Quali soluzioni, sono dunque all’ordine del giorno, per fronteggiare l’ingovernabilità irreversibile in cui vacilla ora l’Italia?» si chiede l'associazione di centrodestra in un crescendo di interrogativi. «Ammesso che l’Italicum resti in vigore, riscrivere una legge elettorale in tempi ristrettissimi, con questi numeri e in questo scenario politico è a dir poco inverosimile per lasciare che la nostra nazione rischi un grave contraccolpo economico-politico. Fronteggiare le elezioni anticipate con un Pd spaccato, un centrodestra più in linea con la tradizione politica del nostro Paese e un Movimento 5 Stelle che dopo aver incassato la vittoria, per nulla al mondo sarebbe pronto a condividere il bottino di guerra con il tanto odiato Partito Democratico? Aspettarsi una saggia ricostruzione istituzionale da parte del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il quale ha chiesto a Renzi di restare fino all’approvazione della manovra, e la proposta di lanciare un nuovo uomo dell’attuale esecutivo uscente, sarebbe la forza giusta in grado di riportare l’Italia verso un voto più consapevole e lasciare il paese in questo punto di sospensione, evitando follie? Il vuoto sconcertante che riempie l’Italia in questo momento, sarà in grado di non cancellare del tutto la credibilità nazionale dinanzi all’Europa, quest’ultima sempre più debole e poco disposta a venirci incontro, o metterà del tutto in ginocchio le istituzioni italiane con nuove bufere di malcontenti?».

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Anche il presidente di Controvento analizza il post-voto. «Avevamo una grande possibilità – sostiene Roberto Cardinalecon il voto al Referendum del 4 dicembre, ma il popolo italiano, strumentalizzato dallo spirito dallo slogan delle opposizioni mandiamo a casa Renzi facendo una croce sul No in scheda, ha preferito ascoltare le numerose dicerie piuttosto che rendersi effettivamente conto di quello che si chiedeva in scheda elettorale.

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Adesso che ci troviamo ad affrontare un’ennesima crisi di governo, sarei curioso di vedere al potere i tanto “populisti e incapaci”, a mio modo di analizzare l’altro lato della politica, cosa sapranno realizzare sotto l’aspetto riformista e innovativo, rispetto ad un governo Renzi-Alfano, che da antirenziano, non ha dispiaciuto gli 8.358 elettori bitontini che hanno deciso di votare con convinzione la modifica di proposta della riforma costituzionale. Da responsabile di sezione, posso solo ringraziare i sostenitori del Sì, e con grande rispetto, anche tutta la cittadinanza che si è recata alle urne per esprimere il proprio parere».

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venerdì 9 Dicembre 2016

(modifica il 29 Giugno 2022, 0:48)

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