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Danni all’agricoltura, Di Gioia risponde a un’interrogazione di Damascelli

La Redazione
Grandine in campagna
L'assessore all'Agricoltura ha replicato al consigliere regionale sulla mancata richiesta dello stato di calamità naturale per la grandinata del 6 agosto 2016
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L’assessore regionale all’Agricoltura Leo Di Gioia ha risposto ad un'interrogazione urgente a firma del consigliere Domenico Damascelli, relativa alla "grandinata del 6 agosto 2016 – grave perdita produzione e ingenti danni a piantagioni. Richiesta stato di calamità”.

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«A pagare le spese di quella mancata richiesta dello stato di calamità naturale – ha sottolineato Damascelli – sono state centinaia di aziende agricole. Vi feci vedere le fotografie del prodotto perso, ma anche della dimensione dei chicchi di grandine, che andavano in un palmo di mano. Furono devastate intere piantagioni». 

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Il consigliere di Forza Italia ha ricordato a Di Goia la disposizione nazionale 102/2004, la quale stabilisce che "i danni sono indennizzabili soltanto attraverso le polizze, su 500 polizze grandine, soltanto una è stata stipulata con il beneficio del Fondo di solidarietà nazionale, cioè dei fondi comunitari".

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«Questo sta a significare che quella legge non finanzia alcunché e che le assicurazioni stipulano eventuali polizze assicurative con gli agricoltori che hanno la facoltà, la possibilità di sostenere gli ulteriori costi delle proprie aziende, a prescindere da un contributo minimo statale, che di solito arriva molto raramente» ha rimarcato Damascelli.

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«Le proporrei – ha continuato – di farsi portavoce in Conferenza Stato-Regioni per dimostrare la totale inutilità della legge sulle calamità naturali attualmente utilizzata in Italia. A prescindere da questo, ci sono dei benefici fiscali. Gli agricoltori, benché non abbiano stipulato polizze assicurative perché non hanno la possibilità di farlo, hanno il diritto di poter beneficiare della proroga delle cambiali in scadenza, dello sconto sui contributi previdenziali propri e dei propri dipendenti, di eventuali altre agevolazioni stabilite, a prescindere dal fatto che abbia stipulato o meno una polizza assicurativa per ottenere il risarcimento del danno».

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Damascelli ha tenuto a precisare che «l’interrogazione non serve a risolvere un caso ormai andato. Serve soltanto a chiarire un orientamento. Chiariamo le idee, diamoci un orientamento e stabiliamo quando e come i servizi tecnici devono intervenire per evitare che si ripetano tali situazioni. A pagarne le conseguenze, come al solito, sono gli agricoltori che non soltanto patiscono ora la grandinata, ora la siccità. Questi agricoltori rappresentano per noi un aspetto importante per l’economia pugliese».

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L’assessore Di Gioia ha risposto a Domenico Damascelli sottolineando una condivisione della maggior parte del contenuto dell’interrogazione: «Voglio rincuorare il consigliere circa il fatto che le procedure che utilizziamo sono sempre le stesse e quindi non c’era selettivamente la volontà di omettere eventuali controlli, che gli uffici hanno ritenuto, pur in presenza delle ispezioni fatte, che non vi fossero alcune condizioni previste dal decreto e questo non ha potuto per noi essere motivo di ottenimento della richiesta, che comunque nella sua fase iniziale era pure stata abbozzata». 

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Ed ha assicurato: «Per quanto riguarda il futuro stiamo cercando di fare in modo che il più possibile siano assicurabili danni ai sensi del decreto assicurazioni, che è quello che annualmente emaniamo a seguito dell’intesa con il Ministero. È una materia complicata rispetto alla quale io invito sempre i consiglieri comunque a tenere in giusto conto da un lato quelle che sono le giuste rivendicazioni degli agricoltori, ai quali noi siamo legatissimi e per i quali giornalmente lavoriamo, ma anche la complessità delle norme che in alcuni casi non consentono alla Regione di poter realizzare appieno il soddisfacimento e quindi il ristoro dei danni per come vengono anche rappresentati». 

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«Terremo conto – ha concluso Di Gioia – di quelle che sono le indicazioni arrivate anche per le future, spero non numerose, altre situazioni nelle quali verremo chiamati ad agire». 

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mercoledì 18 Gennaio 2017

(modifica il 29 Giugno 2022, 0:33)

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