Non si dimette, ma si sospende dalla carica di assessore. Giuseppe Fioriello, con una lettera indirizzata al sindaco Michele Abbaticchio, ha rimesso oggi nelle sue mani le deleghe ad orientamento e formazione professionale, informagiovani, servizio civile, servizi demografici e cimiteriali.
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«Data l’impossibilità di operare con efficienza massima, a causa delle problematiche e delle gravi incomprensioni politiche interne al mio partito, ho maturato l’idea di sospendere la mia attività assessoriale. Sicuramente un’esperienza importante nella mia vita, e per la quale ringrazio il sindaco. Sindaco di cui, nel corso di questa esperienza, ho avuto modo di apprezzare le qualità, in particolar modo la passione, l’impegno oltre che la professionalità e dedizione nel servire il bene comune, il tutto in un clima di grande disponibilità e fiducia, con un lavoro fatto in piena armonia e operando nella massima trasparenza e nel rigoroso rispetto della legalità, con l’unico obiettivo di dare risposte ai problemi della nostra Bitonto» scrive Fioriello.
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«Il momento di riflessione – prosegue – mi porterà a scegliere la direzione migliore e a rafforzare il progetto avviato da questa nuova stagione politica in considerazione che la mia volontà di garantire continuità all'azione amministrativa non possa nè debba costituire un impedimento per le scelte politiche del sindaco e della coalizione di cui condivido i criteri politici adottati.
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E conclude: «Nel rinnovare la mia fiducia e la mia stima incondizionata al sindaco, in attesa di chiarimenti politici ribadisco la mia volontaria sospensione dall’incarico e auguro a questa amministrazione buon lavoro».
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Una decisione dovuta solo ai dissidi di bottega interni all'Idv, o anche alla pressione mediatica e alla notizia di una presunta condanna per commercio di prodotti con marchi falsi? BitontoLive l'ha chiesto allo stesso Fioriello.
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La sua prima risposta ricalca la compostezza calcolata della lettera al sindaco: «È una decisione maturata per garantire continuità all’azione amministrativa».
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Ma poi emerge il suo risentimento verso il «pragrmatismo bottegaio».
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Di chi?
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«Di qualcuno per cui l'Italia dei Valori è un salvagente. A livello nazionale, regionale e fino ai quadri locali».
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Si riconosce ancora nell'Idv?
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«Mi riconosco ancora nel partito, anche se è in una situazione congelata che porta con sé discussioni e beghe interne che rischiano di ricadere su scelte e azioni amministrative».
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Per quali ragioni è esploso il dissidio tra lei e Pafetta (capogruppo dimissionario dell'Idv in consiglio comunale, ndr)?
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«C'è stato un problema di attribuzione di referenza. La discussione doveva restare interna e invece è emersa in maniera roboante».
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Fra smentite e controsmentite, in definitiva chi è il referente dell'Idv a Bitonto?
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«I referenti ormai sono azzerati a tutti i livelli. C'è l'azzeramento dei circoli, un restare nell’oblio a livello nazionale… e c'è chi strumentalizza questo stato di confusione per avanzare pretese e richieste, pensando di ritagliarsi visibilità».
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Nella sua lettera elogia l'azione politica e la persona del sindaco. Spera in un rimpasto che la riabiliti come assessore?
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«Ho sempre creduto nei criteri del sindaco e della coalizione: no ai rimpasti».
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Allora guarda più lontano, alle amministrative? È vero che sta preparando una sua lista? Appoggerà Abbaticchio?
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«Sono in un momento di riflessione. A giorni ufficializzeremo il percorso politico nato e cresciuto con l'Idv con la costituzione di un movimento civico che potrebbe tradursi in una lista per le prossime amministrative».
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C'è qualcosa che si rimprovera nella gestione dello strappo con Pafetta?
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«E difficile razionalizzare in politica, se c’è una miopia di fondo e si perde di vista il bene comune per anteporvi i personalismi».
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Veniamo alla sua presunta condanna. La smentisce?
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«Assolutamente sì. E il segretario generale Salvatore Bonasia l'ha ribadito nel consiglio comunale del 4 gennaio scorso: "Con riferimento specifico all’assessore Fioriello, sono state acquisite informazioni che il sottoscritto ha ritenuto non costituenti presupposto per l’avvio di un procedimento ai fini della dichiarazione di nullità dell’incarico conferito". Già nel 2012 del resto, quando sono entrato nell'Idv, trattandosi di un partito "giustizialista", abbiamo dovuto produrre documentazioni sulla nostra "pulizia"».
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Di fatto, però, quest'ombra ha nuociuto alla sua immagine pubblica…
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«Il gioco del cannibalismo becero è stato effettuato. Non mi sento di tenere il piede in due scarpe, ed ecco perché mi sono sospeso dalla carica di assessore. Mi dispiace solo di aver lasciato in sospeso il lavoro, ma sono estremamente sereno».
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