Umiltà, trasparenza, sicurezza, cultura, giovani e lavoro. Il candidato sindaco alle primarie del centrosinistra Pietro Battipede ha le idee chiarissime sulle sue priorità per governare Bitonto. Idee che ha espresso ieri sera alla cittadinanza, nel primo dei tre incontri programmati nella sede di Sinistra Italiana in via Petrarca al civico 1, con i tre candidati che competeranno alle primarie di domenica 5 marzo.
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Oltre a Battipede sono in corsa Roberto Toscano (l'incontro con lui è fissato per oggi alle 19.30) ed Emanuele Sannicandro (domani alle 19.30). Tre nomi fra i quali gli elettori del centrosinistra sceglieranno il candidato sindaco alle prossime amministrative della coalizione formata da Governare il Futuro, Insieme per la Città, Laboratorio, Pd, Psi e Si.
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«Le mie idee – ha premesso Pietro Battipede – sono volte a creare un filo diretto fra città e cittadini, mediato attraverso il dialogo e il confronto». E ha spiegato: «I programmi non vanno fatti se non dopo aver ascoltato i problemi della gente. È impensabile ideare qualcosa se non si conosce su cosa dover intervenire. Il cittadino deve recitare un ruolo attivo all’interno dell’attività amministrativa comunale. Un sindaco da solo non è nessuno. Per questo c'è bisogno di figure che non facciano semplicemente da statue. Bensì urgono figure che ascoltino e si adoperino su più fronti. Solo così Bitonto può migliorare».
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Ed è urgente migliorare una città in cui – secondo Battipede – emergono prepotentemente diverse tematiche con annesse problematiche: trasparenza politica, criminalità, sicurezza, giovani e cultura, lavoro e scarso utilizzo della zona artigianale.
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Trasparenza politica
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«Ritengo sia cosa giusta non votare qualcuno solo per simpatia o perché conoscente o perché, peggio ancora, raccomandato. La politica ha bisogno di trasparenza. Io faccio parte di una coalizione dove tutti sono sullo stesso piano. A noi spetta ridare fiducia ai cittadini nella politica. È comprensibile e giustificabile lo scetticismo che li pervade ma si può ancora cambiare. Non datemi del dottore, chiamatemi semplicemente Pietro».
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Criminalità
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«A Bitonto la criminalità non è unica. Vi è una ciminalità organizzata ed una di basso livello. Sia chiaro, però, che qui non vi è alcuna forma di mafia. Il compito delle forze di polizia è quello di prevenire quelle che sono le ipotetiche situazioni di pericolo criminale. Per questo urgono corsi di formazione utili per offrire un servizio di intelligence. Il tutto senza tralasciare la lotta agli abusivi» .
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Sicurezza
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«Ripeto che il mio intento è quello di bandire la militarizzazione della città. Vi è solo bisogno di un coordinamento fra forze di polizia locali, vigili urbani, guardie campestri e guardie rurali. Soprattutto, bisogna instaurare nei cittadini la cultura che chiuqnue rappresenti una carica a servizio della città, va rispettato. Non esistono forze di serie A e di serie B».
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Giovani e cultura
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«Investire sui giovani rappresenta il futuro. I giovani di oggi sembrano quasi rassegnati a non avere un futuro. Non è così. Loro hanno bisogno di esempi e di ideali da seguire. Hanno bisogno di qualcuno che li sproni ad andare avanti dando loro fiducia. Basta a chi promette il nulla e li delude. La cultura è l’arma più forte per combattere anche la criminalità».
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Lavoro e scarso utilizzo della zona artigianale
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«La piaga più grande resta il lavoro. Chi è lavoro è portato a perdere la dignità di uomo, di padre e di lavoratore. Il nostro compito è quello di creare opportunità che portino la gente a lavorare. La zona artigianale ad oggi resta per me un potenziale inespresso. Si potrebbero creare associazioni o anche cooperative. Ad esempio, per me resta inaccettabile il fatto che nel 2017 ci sia gente che non abbia una casa. Si potrebbero duqnue creare cooperative volte alla costruzione di nuove abitazioni, dopo aver individuato dei terreni idonei».
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