Campagna elettorale

«Sempre dalla stessa parte, la vostra»: lo slogan dell’Abbaticchio bis

Mariagrazia Lamonaca
L'intervento di Michele Abbaticchio
Ieri sera la presentazione ufficiale della ricandidatura a sindaco
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Una folta platea di simpatizzanti e sostenitori ha partecipato ieri sera alla presentazione ufficiale della ricandidatura a sindaco di Michele Abbaticchio. L’incontro si è svolto nei locali ad angolo tra piazza Marconi e via Traetta, che ospitano il comitato elettorale della coalizione che lo supporta. Al “battesimo” c’erano i referenti di Città Democratica (Vito Modesto), Bitonto Solidale (Domenico Incantalupo), Direzione Bitonto (Nicola Bonasia), Iniziativa Democratica (Ciccio Palermo), Italia dei Valori (Franco Pafetta), La Puglia in Più (Nicola Vigliotti), Progetto Comune-Viviamo la Città (Luca Scaraggi e Raffaele Picciotti), Rifondazione comunista (Anna Belligero), Riformisti Cattolici Popolari (Vito Modugno), Tra la Gente (Nino Castellano), 70032 Città in Movimento (Giuseppe Fioriello).

Con un discorso appassionato, Abbaticchio ha tirato le somme dei suoi cinque anni di amministrazione: «Oggin viviamo un momento particolare. Un momento in cui, in nome della crisi,n della disoccupazione, della devastazione umana e sociale, si chiede al nsindaco e all’amministrazione di “chiudere un occhio”. È la frase che hon sentito più spesso in questi cinque anni. Ed è anche la frase dietro ncui si nasconde sempre qualche interesse. Non so come si chiama la npolitica che abbiamo fatto in questi cinque anni, una politica che ha nscelto di riportare all’interno i tributi pubblici e di difendere le npersone che hanno subito pignoramenti non autorizzati dal Comune sul nconto corrente, da parte di soggetti privati. Non so come si chiama una npolitica che revoca un parere di autorizzazione dato ad una discarica din materiale ferroso, quasi al centro di Palombaio. E non so come si nchiama un’amministrazione che sceglie di cominciare dalla nristrutturazione del 70 per cento delle scuole, piuttosto che rifare la nstrada sotto casa propria. È una politica di centro sinistra? È una npolitica di centro? È una tirannia? Spesso mi hanno detto che non ne ncapisco di politica perché sono un tecnico. Altrettanto spesso mi hanno ndetto che sono uno che prende una decisione per partito preso e poi non nguarda in faccia a nessuno. Mi hanno fatto tante volte la lezione su ncosa non dovevo fare, ma quante volte mi hanno fatto la lezione su nquello che bisogna fare? Tutti noi sappiamo quello che vogliamo. Perciò nnon ho bisogno di sentire quello di cui abbiamo bisogno, ma ho bisogno ndi sentire come si raggiungono gli obiettivi e soprattutto ho bisogno din capire quali sono le idee e quali strumenti vogliamo mettere in campo, nsenza prendere in giro nessuno».

«In questi cinque anni – ha continuato – cin siamo sforzati tutti di accogliere i bisogni dei cittadini, attraverso nfacebook, camminando per strada invece di andare in giro in auto, ncercando il più possibile di ascoltare le persone. Ma queste persone, noltre ad una persona che ascolta, vogliono sapere cosa può nrealisticamente fare l’amministrazione. Quindi non mi importa di tutte nle offese che ci sono state rivolte e che ancora ci rivolgeranno. Perciòn quando sentirò ancora la frase “sindaco, chiudi un occhio perché ci nsono di mezzo dei bambini” saprò che la persona che la pronuncia non stan pensando a quei bambini ma sta pensando a degli interessi che hanno ncreato una società completamente disgregata, in cui si pensa solo a npuntare il dito contro l’altro senza pensare a come poter crescere. È nvero che parlo spesso di alcuni argomenti, come ad esempio la nriqualificazione delle periferie, ma non lo faccio per autocelebrazione,n bensì per rendicontare cinque anni di amministrazione in cui i ncittadini hanno pagato le tasse. E i cittadini vogliono sapere cosa nabbiamo fatto di questi soldi. Non importa che mentre lo spiegheremo ci ndiranno che lo facciamo per vincere le elezioni, noi abbiamo il dovere ndi rendicontare quello che abbiamo fatto».

«Abbiamo scelto lo slogan “Sempre dalla stessa parte, la vostra – ha spiegato Abbaticchio – perchén vogliamo dire che nei prossimi cinque anni vogliamo continuare ad averen la stessa prospettiva: quella di chi vive sul territorio e continuerà an vivere su questo territorio anche dopo. Spesso mi chiedono se è vero nche riqualificheremo la zona del lungo Lama Balice. Ed io rispondo di sìn perché abbiamo ottenuto i finanziamenti e dunque non possiamo prendere nin giro i cittadini».

Poi ha ricordato quello che è stato nfatto per le periferie e per l’offerta culturale, da lui considerati nfiori all’occhiello della sua amministrazione: «Inn questi cinque anni abbiamo cercato di seguire una logica. Sicuramente nci siamo concentrati sul centro antico perché era una grandissima n”anomalia” della città di Bitonto. Ma non è vero che l’apertura delle nattività commerciali nel centro antico ha penalizzato quelle che stanno nal di fuori, perché le attività commerciali del centro antico hanno nconquistato la fascia serale che prima, semplicemente, non c’era. Ci nsiamo impegnati per costruire ogni anno una nuova area ludica nelle nperiferie, Palombaio e Mariotto comprese. Poi abbiamo scelto di avviare ndei servizi che potessero essere anche un’alternativa culturale nall’offerta enogastronomica delle attività commerciali del centro nantico. E questo attraverso la riqualificazione, grazie a finanziamenti npubblici, della biblioteca comunale, ad esempio. O attraverso la ncreazione di attrattori culturali quali, ad esempio, il museo di storia nvirtuale all’interno del Torrione Angioino».

Abbaticchio si è poi congedato con una riflessione: «Non so se correremo altri cinque anni, ma è bellissimo poter dire di aver dato tutto».

venerdì 28 Aprile 2017

(modifica il 28 Giugno 2022, 23:48)

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malcontento
malcontento
6 anni fa

in bocca al lupo Michele