Politica

Asi, 15 milioni per investimenti nell’area di Bitonto e Giovinazzo

La Redazione
La sede del Consorzio Asi
Le somme saranno destinate ad interventi infrastrutturali. Liberate dal vincolo di destinazione industriale le aree agricole
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Il Patto metropolitano, sottoscritto più di un anno fa tra Governo e Città metropolitana di Bari, prevede tra l’altro un investimento di 15 milioni di euro destinato alla zona Asi (Area di Sviluppo Industriale) di Bari, e specificatamente ai territori tra Bitonto e Giovinazzo.

Nei giorni scorsi l’assemblea Asi, composta dai Comuni di Bari, Modugno, Giovinazzo, Bitonto e Molfetta, oltre che dai rappresentanti economici territoriali della Camera di Commercio e degli Industriali, ha accolto una proposta dei Comuni di Bitonto e Giovinazzo riferita all’investimento previsto con il Patto metropolitano.

Si è deciso che i 15 milioni di euro riservati ad interventi infrastrutturali nelle aree Asi ricadenti nei territori dei due comuni saranno utilizzati per migliorare le dotazioni esistenti e predisporre le reti di urbanizzazione, laddove effettivamente necessarie e in maniera razionale, in modo da evitare opere incomplete o inutili. Come espresso nel corso dell’incontro, poiché la somma destinata non è sufficiente ad infrastrutturare l’intera area di Giovinazzo e Bitonto, che si estende per circa 800 ettari, si è chiesto di procedere predisponendo un piano stralcio limitatamente alla somma messa a disposizione e calzante per l’importo concesso.


Liberate dal vincolo di destinazione industriale le aree agricole

Contestualmente è stata accolta la richiesta di liberare dal vincolo di destinazione industriale le aree, attualmente destinate a produzioni agricole, su cui risulta inutile immaginare un ulteriore espansione della zona Asi. In tal modo, con la modifica del Piano regolatore della zona Asi, si potranno liberare i suoli agricoli di tanti proprietari che sono costretti a versare annualmente rilevanti oneri fiscali legati alla destinazione “edificabile” dei suoli e quindi ben più onerosa rispetto all’uso agricolo effettivamente sussistente da anni.

Così facendo si potranno limitare le opere infrastrutturali (strade, fogne, urbanizzazioni varie) soltanto nelle aree effettivamente necessarie, liberando le restanti aree da vincoli edificatori ingiustificati ed onerosi, ripristinandone la destinazione agricola effettiva e persistente.

domenica 30 Aprile 2017

(modifica il 28 Giugno 2022, 23:46)

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