Politica

Il lavoro nel prossimo decennio, focus dei 5 stelle con Cominardi

Tommaso Cataldi
Claudio Cominardi a Bitonto
Il deputato grillino, membro della Commissione Lavoro, ha analizzato lo scenario occupazionale fino al 2025
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Come evolverà il lavoro nel prossimo decennio? Se l’è chiesto il Movimento 5 stelle, che ha invitato ieri a Bitonto Claudio Cominardi, portavoce grillino alla Camera e membro della Commissione Lavoro, per approfondire i risultati della ricerca denominata #Lavoro2025.

«Tre delle più importanti variabili del lavoro – ha esordito Cominardi – sono progresso tecnologico, diseguaglianze sociali e demografia. L’automazione toglie diversi posti di lavoro (se ne prevedono 5 milioni in meno fino al 2020) nelle quindici più grandi economie mondiali, contribuendo ad ottenere un saldo negativo rispetto a quelle aziende che creano lavoro proprio grazie alle tecnologie. Inoltre intelligenza artificiale e robotica, sempre più sviluppate, rendono le macchine in grado di svolgere funzioni prettamente umane, quali ad esempio apprendere e comprendere, facendo venir meno la manualità dell’uomo. E se pensiamo che le prime tre aziende al mondo per fatturato fanno parte dell’ambito Information Technology (Apple, Google e Microsoft) non è propriamente un bene perché impiegano un decimo della forza lavoro media e quindi non redistribuiscono gli utili, generando un circolo di minore benessere».

Tanti i numeri sviscerati nella conferenza: dai «poveri raddoppiati dal 2007 ad oggi» ai «ricchi che sono di conseguenza diminuiti (un cinquantesimo rispetto al 2010) ma che hanno visto incrementare i loro patrimoni».

«Occorre creare un nuovo patto sociale – è la ricetta proposta da Cominardi – per redistribuire ricchezza, lavoro e potere. L’unico esempio tangibile è sapere che noi in Italia lavoriamo 362 ore l’anno in più dei tedeschi ma abbiamo al contempo un reddito minore rispetto al loro. È necessario quindi concentrarci ed investire su nuovi lavori, come l’agricoltura biologica e il riefficientamento energetico, col duplice scopo di far ripartire l’edilizia e risparmiare in energia». In questo campo, controcorrente va la Puglia rispetto al resto del Meridione: «Le previsioni la vedono in crescita in quanto a dati su occupazione e Pil grazie al forte senso di cambiamento e all’esponenziale crescita del turismo».

Attenzione particolare è stata posta infine al ruolo della donna nella società moderna, “in concorrenza sempre più acuta con gli uomini». Ciò determina «nuova linfa per le aziende che si avvarranno i sempre più delle doti manageriali femminili» ma al tempo stesso «determineranno un nuova definizione del ruolo maschile in ambito domestico».

martedì 23 Maggio 2017

(modifica il 28 Giugno 2022, 23:36)

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