“Dopo una consultazione di apparente calma, si torna a chiacchierare, a confrontarsi, a raccogliere sfoghi e confidenze. Pur comprendendo le ovvie e trasversali ragioni del non voto dilagante, mi dichiaro strutturalmente disposto ad invitare gli elettori a non rinunciare nel futuro al diritto di voto”. Questo l’incipit della riflessione “da privato cittadino” di Francesco Toscano, consigliere uscente Udc e candidato alle amministrative dell’11 giugno scorso nella lista Governare il Futuro della coalizione Sannicandro.
“Con il passare degli anni, però – prosegue l’analisi – capita che nel comune cittadino le certezze, le motivazioni al voto sono sempre più minate da un ricatto morale, che porterebbe a dover mettere una croce su una lista che sia la meno peggio per lui. Avverte il timore di trovarsi alle prese con scelte apparentemente e forse inevitabilmente gravide di contraddizioni su alleanze che nulla o poco hanno in comune tra loro. Pertanto, tra regole in evoluzione ed altro, diventa sempre più faticoso scegliere</strong>; tanto basta per essere terrorizzato. Si chiacchiera sul voto di scambio: l’onesto cittadino è portato ad essere sempre più folgorato dall’idea della legalità sposata alla politica, ma a volte rimane deluso. Nasce una sorta di rivalsa sociale, per cui arriva a tradire ciò per cui si è battuto".
“Abbondano liste civiche il cui intento è favorire un rinnovamento, ma si avverte che se la materia prima è quella di sempre, ogni tentativo darà sempre gli stessi risultati. Intanto –argomenta ancora Toscano – l’elettore spera che il suo rappresentante faccia politica, pur sbagliando. Ha imparato che essere giovani non è di per sé garanzia di essere un politico migliore. Così pure riempire le liste considerando la parità di genere non porta frutti, se poi si strumentalizza il genere femminile con lo scambio unilaterale del voto”.
“Nel futuro al centro della vera Politica ci sia il cittadino!” è l’auspicio finale di Francesco Toscano.