Politica

Consiglio comunale, Dpp e mobilità sostenibile al centro della discussione

Mariagrazia Lamonaca e Tommaso Cataldi
Il Consiglio comunale del 13 ottobre
Nominata anche la commissione comunale per la formazione degli elenchi dei giudici popolari
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Dopo le polemiche e i toni piuttosto aspri dell’ultimo consiglio comunale, la seduta di ieri della massima assise comunale si è aperta con toni più soft. «Cerchiamo di impostare i nostri lavori nell’interesse di tutti e con serenità. Non deve essere una contrapposizione sterile. I miei interventi ripetuti nello scorso consiglio erano una richiesta di spiegazioni» ha precisato Emanuele Sannicandro (Ipc), smorzando i toni.

Anche Pasquale Castellano (Progetto Comune) ha proposto di agevolare i lavori del consiglio comunale, cercando di approfondire gli argomenti durante le commissioni, prima che in consiglio.

A questo punto si è dato inizio ai lavori. È stato chiesto di spostare al primo il terzo punto all’ordine del giorno, ovvero l’approvazione del progetto per l’avviso pubblico del P.O.R. Fesr-Fse, indetto dalla Regione Puglia: manifestazione di interesse per la realizzazione di progetti di percorsi ciclabili e/o ciclopedonali (realizzazione di una pista ciclopedonale di collegamento tra la stazione ferroviaria Santi Medici e la stazione Bitonto centro della linea ferroviaria Bari-Barletta con prolungamento all’area cimiteriale).

L’assessore alla Pianificazione urbanistica – Opere pubbliche strategiche, Federica Fiorio, ha relazionato su questo punto. «Con questo provvedimento si richiede l’aggiornamento del programma triennale dei lavori pubblici 2017/2019, in vista della partecipazione del Comune di Bitonto al progetto Fesr 2014/2020. Lo scopo è realizzare una pista ciclabile tra le due stazioni con prolungamento verso il cimitero».

Il consigliere Cosimo Bonasia (Ipc) ha lamentato di non aver ricevuto sufficienti informazioni né documentazioni circa questo provvedimento: «Vorrei avere l’accortezza di sapere di cosa si parla perché nessuno ci ha messo al corrente».

Il presidente del consiglio Vito Antonio Labianca ha allora spiegato che per disguidi tecnici non sono state ricevute dai consiglieri le mail contenenti tutte le info: «Vogliamo capire perché non sia avvenuto, probabilmente c’è stato un problema con la ricezione della mail» ha spiegato. «Comunque è un progetto molto tecnico perché la legge impone l’aggiornamento del programma triennale» ha aggiunto Labianca.

Anche Carmela Rossiello (Fi) si è chiesta come mai i consiglieri non abbiano ricevuto la documentazione e ha detto che ad oggi, nonostante molti progetti, non si è ancora vista una pista ciclabile: «Sarebbe bastato che l’assessore ci avesse spiegato il provvedimento per farci quantomeno un’idea su quello di cui si parla».

L’assessore Fiorio ha quindi spiegato nel dettaglio i contenuti del progetto che andrebbe a realizzare una pista ciclopedonale dalla stazione Medici a quella centrale, con un prolungamento verso l’area cimiteriale per permettere, in futuro di realizzare la pista ciclabile che dall’Alta Murgia porterà al mare.

«A me sembra che questo percorso che verrà fuori è alquanto tortuoso e naturalmente questo comporterà una revisione della mobilità e mi chiedo se questo lavoro determinerà cambiamenti nella gestione del traffico in città che è davvero penoso» ha continuato Carmela Rossiello.

Il consigliere Michelangelo Rucci (Governare il Futuro) ha esposto la necessità di visionare documentazioni più chiare e possibilmente cartacee: «Vorrei far presente che si era detto che sarebbe stato opportuno in questi casi proporre una documentazione cartacea perché come in questi casi è più facile capire certi progetti sulla carta».

Per rispondere alle perplessità di Rossiello, l’assessore Fiorio ha così commentato: «Sottolineo che il documento intermedio Piano mobilità sostenibile, nel caso di questo progetto, è stato affidato all’azienda che porterà avanti il progetto, che si occuperà anche di valutare la viabilità, etc. L’azienda è una società di ingegneria di Bari».

Rossiello si è quindi chiesta quanto questa società conosca i problemi della viabilità di Bitonto e l’assessore ha detto che la società sta valutando la viabilità bitontina anche attraverso videocamere.

«Chiedo anche io – ha commentato quindi Dino Ciminiello (M5S) – di poter ricevere nell’email l’intero progetto. La nostra perplessità è che questi interventi potrebbero trasformarsi in cattedrali nel deserto. C’era un fondo e lo abbiamo intercettato, benissimo. Ma questo progetto, con quello che verrà fuori dal Pug sarà coerente?».

«L’esigenza della pista ciclopedonale tra le due stazioni è fondamentale e secondo me non sarà una cattedrale nel deserto. È un servizio fondamentale considerando le difficoltà che incontrano i pedoni o i ciclisti in quel percorso di strada», commenta Emanuele Avellis (Riformisti Cattolici Popolari).

Ha quindi preso la parola Francesco Brandi (Città Democratica): «Io vorrei sottolineare un altro aspetto e cioè che da quello che si sta provando a fare in questi anni, non si riescono a fare degli interventi esattamente quando si vuole farli perché si pianifica in vista di finanziamenti tra tot anni. È ovvio che tra pianificazione e realizzazione possano passare anni. Quindi si dovrebbe cercare di pianificare e poi “tenere gli occhi aperti”. Questo progetto rientra in una pianificazione più ampia (il collegamento tra l’entroterra e la costa) e quindi non è una cattedrale nel deserto».

È intervenuto quindi il Sindaco Michele Abbaticchio, che ha spiegato: «È un progetto derivato da una delibera di giunta e quindi si avrà modo di confrontarsi meglio nella fase successiva, ma in questa sede occorre approvarlo».

«Anche io sono d’accordo sul vedere le carte per capire meglio la situazione e poter dare il nostro voto. Non vogliamo fare un’altra opera inutile come il Park and Ride» ha commentato Franco Scauro (Psi).

Al che il sindaco ha precisato: «Questo progetto lo abbiamo approvato in giunta a luglio quando non si era ancora formato il consiglio comunale e abbiamo dovuto approvarlo per non perdere il bando. Visto che c’è tempo andremo a consultarlo ed eventualmente modificarlo in commissione, a meno che il consiglio non lo voglia ritirare».

Bonasia si è chiesto quindi come si procederà con la costruzione della pista, auspicando non si arrivi a far male il lavoro come nel progetto sulla via di Santo Spirito.

«Ci tengo a sottolineare – ha quindi precisato l’assessore Fiorio – che lo studio che si sta realizzando sulla mobilità inerente al Puns (Piano urbano della mobilità sostenibile), contiene già tracciati ciclopedonali che si stanno valutando da tempo. La Regione ci aveva aperto questa possibilità. Poi il Puns valuterà la fattibilità del progetto».

Sannicandro ha quindi chiesto una maggiore chiarezza, come diversi consiglieri prima di lui: «Prima di tutto come cittadino che come consigliere vorrei capire di cosa si tratta e per poter dare il mio parere avrei avuto bisogno di valutare prima il progetto. Noi stiamo ipotizzando questi progetti ma se non arriveranno i finanziamenti regionali non li avremo mai?».

È intervenuta quindi Antonella Vaccaro (Pd): «La zona è fattibilissima per una pista ciclabile ma ci sono alcune zone come quella del sottopasso dove non so come si farà». E alla sua domanda se il progetto verrà realizzato anche se non si dovesse ottenere il finanziamento regionale, l’assessore Fiorio ha risposto che «potremo realizzarlo solo col finanziamento».

Il provvedimento è quindi stato messo ai voti ed è passato con 14 voti a favore (maggioranza) e 7 astenuti (minoranza).

Si è così passati al secondo punto all’ordine del giorno: la nomina della commissione comunale per la formazione degli elenchi dei giudici popolari. Dopo una sospensione del consiglio per qualche minuto, si procede a due votazioni distinte e segrete per eleggere un consigliere di maggioranza e uno di opposizione da affiancare al sindaco: vengono eletti Gaetano Bonasia (8 voti) per l’opposizione e Arcangelo Putignano (14 voti) per la maggioranza.

Il punto 4, ossia l’approvazione del 19° elenco delle associazioni all’albo comunale, prevedeva la relazione dell’assessore Rino Mangini, il quale è però assente per impegni istituzionali a Lucca. Vengono comunque accolte 9 delle 10 richieste d’iscrizione all’albo.

Spazio ora al primo punto inizialmente fissato come ordine del giorno: l’aggiornamento degli oneri di urbanizzazione. A relazione è l’assessore all’urbanistica Federica Fiorio. «L’ultimo provvedimento relativo agli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria è relativo al 2013 ed è quindi valido fino al 2018, mentre i costi di costruzione risalgono al 2015 e rimangono invariati».

Cosimo Bonasia (Ipc) chiede spiegazioni al riguardo: «Vorrei conoscere la differenza tra la relazione fornita da Sangirardi e quella di verifica. Chiaramente sono per la riduzione degli oneri perché si possono innescare maggiori attività ma il tutto deve anche essere applicato in base alle casse comunali. Quindi come vengono applicati i coefficienti?».

Gli risponde prontamente il responsabile d’ufficio Sangirardi: «Se i coefficienti proposti dalla Regione vengono applicati ‘tout court’, non bisogna motivare niente; se invece i coefficienti vengono modificati, allora c’è bisogno di motivare».

Arriva la replica di Bonasia: «Mi sembra riduttivo adottare delle tabelle di coefficienti vetusta di dieci anni. Anzi annuncio che stiamo lavorando ad una proposta di delibera per il piano casa: questa legge che doveva favorire il privato cittadino è stata invece applicata solo a scopo lucrativo, inibita anche da valori sproporzionati».

Concordano con l’esponente di Insieme per la città sia Dino Ciminiello (Movimento 5 Stelle) proponendo «una proposta di abbattimento degli oneri per innescare il volano dell’edilizia» che Sannicandro e Michelangelo Rucci (Governare il futuro).

Chiuso questo discorso, si passa al punto 5 all’ordine del giorno: l’approvazione definitiva del Documento programmatico preliminare (Dpp) del Pug quale Dpru (Documento programmatico di rigenerazione urbana). Prima di cominciare la discussione, Cosimo Bonasia, a nome della coalizione di centrosinistra, presenta un emendamento nel quale chiede come mai il paragrafo relativo all’edilizia residenziale sociale è pertinente al Dpp ma non al Dpru, anche se in teoria i loro testi dovrebbero essere uguali.

Gli fanno eco i consiglieri Sannicandro e Daucelli, i quali non hanno nulla da ridire circa la motivazione tecnica ma non ne comprendono il significato politico. Anzi l’ex assessore al bilancio punta il dito contro l’ex assessore all’urbanistica Nico Parisi, reo a suo dire, di fornire ancora indirizzi tecnico-amministrativi agli uffici.

Interviene a questo punto l’assessore Fiorio per rispondere alle critiche e rispondere al quesito posto dall’opposizione. «Se dovessi avvalermi della consulenza di Parisi, in questi mesi iniziali, è per la continuità amministrativa. Poi è sì vero che con una delibera del consiglio comunale abbiamo equiparato Dpp e Dpru ma i due documenti seguono due iter differenti: mentre il Dpp continua a formare il Pug, il Dpru potrà essere successivamente approvato definitivamente. Inoltre il Dpru consente l’inserimento di interventi di rigenerazione sociale: le proposte al riguardo possono trovare attuazione dei Programmi integrati di rigenerazione urbana (Piru)».

L’emendamento presentato da Bonasia viene rigettato a causa del parere negativo dell’ufficio competente. Ciò genera però una situazione di stallo nell’assise perché l’opposizione vorrebbe conoscere le motivazioni politiche, fermo restando quelle tecniche appena espresse, di questo rigetto.

Arrivano quindi le spiegazioni del sindaco Abbaticchio: «Se andassimo a modificare il Dpru, il procedimento ripartirebbe dall’inizio e rischieremmo la candidatura ai finanziamenti per una mozione che è già implicita. Troveremo comunque una soluzione».

Al riguardo, il responsabile Sangirardi espone la sua proposta: «Si sta generando una situazione imbarazzante perché così sembrerebbe che la maggioranza non vorrebbe l’edilizia sociale. Ma ovviamente non è così. Per salvare il finanziamento, potremmo introdurre nel deliberato una frase ad hoc: quindi il consiglio comunale prenda atto dell’emendamento e lo inserisca nei Piru».

Dopo una fugace sospensione per conciliare il da farsi, Cosimo Bonasia decide di ritirare l’emendamento presentato ma chiedendo che nella redazione dei Piru si tenga conto dell’edilizia residenziale sociale. La richiesta viene accolta e votata favorevolmente e all’unanimità dal consiglio comunale.

Infine il punto 6, approvazione delle linee programmatiche del mandato amministrativo, viene rinviato al prossimo consiglio.

sabato 14 Ottobre 2017

(modifica il 28 Giugno 2022, 22:30)

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