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Inceneritore Newo, Damascelli: «Vicenda tutta da chiarire, autorizzazioni da revocare»

La Redazione
Un inceneritore
Il consigliere regionale di Forza Italia illustra le proprie perplessità sulla realizzazione dell'inceneritore di rifiuti pubblici, alla luce anche della diserzione del Governo regionale in Commissione Ambiente
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«Perché una società privata dovrebbe insistere per impiantare un inceneritore di rifiuti pubblici in una determinata area, se non prevedesse di poter trattare i rifiuti biostabilizzati conferiti da un vicino impianto pubblico, distante appena 50 metri? Perché, nella fattispecie, la Newo di Foggia avrebbe scelto di realizzare il suo inceneritore nella zona industriale di Bari-Modugno se qualcuno non avesse garantito di fornire la materia prima? Perché avrebbe avviato il relativo iter e, soprattutto, perché avrebbe insistito su quella localizzazione nonostante quel tipo di impianto non fosse nemmeno previsto nel Piano regionale dei Rifiuti e, dunque, non autorizzabile? Ci sono molte ombre in questa vicenda, che oggi (ieri, ndr) si sarebbero potute cancellare in Commissione regionale Ambiente, se solo il Governo regionale non avesse disertato la seduta». Lo dichiara il consigliere regionale di Forza Italia, Domenico Damascelli.

«Oggi (ieri, ndr) – aggiunge – il referente del Comitato scientifico Isde ha rilevato grandi criticità ambientali e sanitarie, proprio sulla base di uno studio sulle emissioni dell’impianto-pilota di Gioia del Colle. Il buonsenso, ora, dovrebbe non solo indurre a rivedere le autorizzazioni regionali per l’impianto di ossucombustione in progetto, ma anche a riconsiderare quella concessa per l’impianto sperimentale a Gioia del Colle. Per tutelare la salute dei cittadini e per coerenza e fedeltà al Piano regionale dei Rifiuti (che non lo prevede) e per la linea che traccia: perché acconsentire ad un inceneritore che parrebbe pericoloso per la salute pubblica, quando invece la strategia dichiarata in tema di rifiuti della Regione è quella della raccolta differenziata spinta? Se Amiu, così come ha ufficialmente comunicato il sindaco di Bari Decaro, non conferirà i rifiuti bio stabilizzati nel nuovo impianto di ossicombustione, che senso avrebbe installarlo? Per bruciare rifiuti provenienti da altre regioni e inquinare il nostro ambiente? E se Amiu non conferirà i suoi rifiuti, e quindi l’impianto non potrebbe funzionare, su quali basi il settore Svuluppo economico della Regione ha sostenuto che tale iniziativa sarebbe cantierabile?», conclude Damascelli.

giovedì 8 Marzo 2018

(modifica il 28 Giugno 2022, 21:07)

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