Politica

Festa dell’unità, si parla di xylella: importante fare rete e non perdere altro tempo

Tommaso Cataldi
Si parla di xylella alla festa dell'Unità di Bitonto
Unità d'intenti tra Dario Stefàno, Giuseppe Labbate, Gaetano Bonasia e Pierfederico Lanotte, intervenuti per discutere del tema
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Seconda serata per la festa dell’Unità, organizzata dal circolo bitontino del Partito democratico, e secondo tema di discussione di notevole importanza per il nostro territorio, “Xylella: un dramma per il nostro territorio”. Ospiti e relatori sono stati il ricercatore del Cnr Pierfederico Lanotte, gli onorevoli Dario Stefàno (Pd) e Giuseppe Labbate (M5S), il consigliere comunale Gaetano Bonasia e il segretario del Pd Michele Naglieri</strong>; a moderare l’incontro il giornalista Pasquale Scivittaro.

Subito Lanotte ha ripercorso un po’ la storia della xylella, dalla sua nascita nell’ottobre 2013 sino alla sua proliferazione che ha ormai raggiunto un terzo del territorio pugliese, causando la morte di migliaia di ulivi: «Da cinque anni è in atto un’attività di studio, anche perché ora l’epidemia è giunta alle porte di Locorotondo. Si tratta di un batterio originario del centro-America, arrivato in Europa attraverso il commercio di piante ornamentali. Produce muchi che equivalgono a dei tappi, i quali hanno la forza di far morire di sete gli alberi».

Stefàno ha invece fatto un’analisi di ciò che negli anni passati la politica ha fatto di sbagliato e ha indicato dei rimedi da seguire in maniera rapida. «La politica ha commesso l’errore di non prendere decisioni in base alle indicazioni che forniva la scienza, cavalcando invece un movimentismo spinto che si alimentava di ipotetici complotti e di persone che, sia per ottenere consenso sia perché avevano idee errate, hanno fatto perdere tanto tempo prezioso. Abbiamo però ora la necessità di difendere i nostri valori culturali ed identitari e lo possiamo fare solo con interventi di eradicazione e di successivi reimpianti, così come ci indica la scienza e l’Unione europea, garantendo peraltro dei ristori a quegli agricoltori che si trovano in questa situazione, e permettendo così loro di poter ricominciare».

Se da un lato c’è chi vorrebbe subito eradicare le piante infette e reimpiantare nuove piante, dall’altro c’è chi – come il Movimento 5 Stelle e la Lega – stanno conducendo un’indagine conoscitiva sulla situazione xylella che terminerà solo il 3 dicembre, come afferma il deputato Labbate: «Per risolvere questa situazione serve un patto territoriale tra tutte le aziende agricole e tutti gli agricoltori del territorio. Perché l’obiettivo dell’indagine è proprio ascoltare tutti i portatori di interesse per arrivare ad una conclusione, la quale sarà poi messa al servizio del ministro Centinaio, con lo scopo di arrivare ad una chiarezza definitiva».

Non c’è quindi una chiara posizione di eradicazione delle piante o meno ma ciò che gli agricoltori possono sicuramente applicare sono le buone pratiche agricole, come ad esempio le arature nei periodi più adatti. «Gli agricoltori sono preoccupati – afferma quindi Gaetano Bonasia – perché, se è vero che la xylella avanza di trenta chilometri all’anno, tra un paio d’anni potremmo trovarcela nelle nostre terre. È importante quindi fare rete per segnalare qualsiasi terreno in stato di abbandono. La politica, come sta facendo anche quella bitontina, deve essere vicina agli agricoltori e alle aziende agricole, che sono le vere sentinelle del territorio».

Una speranza per fortuna s’incomincia ad intravedere perché – come ha spiegato anche il ricercatore Cnr Lanotte, sono state già trovate due varietà di ulivi resistenti alla xylella e ce ne sono altre 460 al vaglio: è con queste che bisogna reimpiantare. E chissà che la scienza non riesca a trovare persino una varietà totalmente immune a questo batterio.

domenica 23 Settembre 2018

(modifica il 28 Giugno 2022, 19:30)

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agostino
agostino
5 anni fa

Hanno ancora capacità interlocutorie ????????????????????