Spalla

Talenti pugliesi ai David di Donatello

Elena Albanese
Donato Carrisi premiato da Spielberg come miglior regista esordiente
Premiato da Spielberg come miglior regista esordiente lo scrittore Donato Carrisi; nomination, fra gli altri, per il coratino Nicola Nocella come miglior attore protagonista
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Inutile negarlo, i David di Donatello 2018, gli Oscar del Cinema italiano, la cui cerimonia di premiazione è andata in onda ieri sera in diretta Rai, hanno parlato soprattutto napoletano. Lo hanno fatto con la consacrazione del musical dei Manetti bros. “Ammore e malavita”, che ha ottenuto ben cinque statuette, tra cui la più ambita, quella per il miglior film.

Grande successo anche per “Gatta Cenerentola”, che per la prima volta ha portato un cartone animato nella cinquina finale. Un gioiellino dalle tinte noir che non a caso, nei giorni scorsi, ha sbancato nell’ultima edizione del SudEstival di Monopoli. Su sette nomination, l’opera corale firmata da Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone ha vinto per il miglior produttore, la partenopea Mad Entertaninment, e per gli effetti speciali. In questa categoria se l’è giocata, fra gli altri, con il barese Andrea Vincenti che, con la Frame by frame concorreva per il film Monolith.

Ma non è stato lui l’unico pugliese in lizza. I nostri conterranei, seppur volti meno noti rispetto ai loro concorrenti, se la sono contesa alla pari, qualche volta trionfando.

È il caso di Donato Carrisi, premiato da un mostro sacro quale Steven Spielberg come miglior regista esordiente per “La ragazza nella nebbia”, tratto da un suo romanzo. Nei ringraziamenti di rito, ha scherzato sulle sue radici, saldamente piantate in Valle d’Itria (è nato a Martina Franca): «Io non scrivo thriller, scrivo truller», ha detto.

La cinquina in cui è stato inserito, quella come miglior attore protagonista, non era affatto facile per il coratino Nicola Nocella, che ha dovuto vedersela – grazie alla sua interpretazione di Isidoro in “Easy. Un viaggio facile facile” di Andrea Magnani – con attori del calibro di Antonio Albanese, Valerio Mastrandrea e Renato Carpentieri. Alla fine è stato proprio quest’ultimo a vincere, suscitando negli altri un sincero applauso liberatorio.

Tutto pugliese era anche il cortometraggio “La giornata”, del bitontino Pippo Mezzapesa, realizzato da un cast artistico e tecnico tutto nostrano, soprattutto dedicato a una storia della nostra terra, seppur drammatica. Il film breve sulle ultime ore della bracciante agricola Paola Clemente è stato però battuto nella sua categoria da “Bismillah” di Alessandro Grande, che racconta di Samira, una bambina tunisina di dieci anni in Italia insieme al padre e al fratello. La vittoria era stata annunciata già ieri pomeriggio in conferenza stampa.

Pochi premi, dunque, anzi solo uno. Ma una ribalta nazionale che non può che giovare al comparto cinematografico e artistico pugliese, ricco di talenti che – non senza difficoltà – perseguono i loro sogni.

giovedì 22 Marzo 2018

(modifica il 28 Giugno 2022, 21:00)

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