Spettacolo

Arsa viva a 14 anni. La storia terribile di Palmina Martinelli in un monologo

La Redazione
Palmina Martinelli
Andrà in scena domenica 22 gennaio nel teatro dell'istituto Sacro Cuore lo spettacolo di Giovanni Gentile con Barbara Grilli
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Raccontare la verità, gridarla senza fraintendimenti. Questo è lo scopo dello spettacolo "Palmina, amara terra mia", con Barbara Grilli scritto e diretto da Giovanni Gentile.

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La rappresentazione sarà portata in scena domenica 22 gennaio alle 18 nel teatro dell’istituto Sacro Cuore (via santa Lucia Filippini). 

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Sessanta minuti di un monologo complicato, forte, doloroso, recitato ad un ritmo intensissimo, da cui lo spettatore risulta rapito, catapultato in un’altra epoca, immobile sulle sedie. Si ripercorrono le tappe della tragedia umana e giudiziaria di Palmina Martinelli, la 14enne di Fasano uccisa nel 1981 e che sembra, ancora oggi, un peso per la nostra Puglia. Una storia che ancora si sussurra, che non si può ancora urlare e definire conclusa oggi, a 35 anni dai fatti.

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La vicenda

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L’11 novembre del 1981, a Fasano nel brindisino, Palmina Martinelli indossa l’abito buono e una collanina, esce di casa alle 14.30 per andare alla chiesa della “Salette” per partecipare al catechismo in vista della Cresima. Per strada incontra un suo coetaneo, Bruno, con il quale ha un'accesa discussione perché questo suo amico avrebbe messo in giro la voce che “se l’era portata a letto”.

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Palmina reagisce a queste calunnie e affronta Bruno. Alle 15.30 viene raggiunta dal padre e dal cognato, i quali invece di prendere le difese di Palmina, la schiaffeggiano e la riaccompagnano a casa alle 16, e vanno via. Palmina quel pomeriggio fu arsa viva in casa sua. Nell’ospedale di Bari, dove morì in seguito alle ustioni riportate, la ragazzina aveva fatto i nomi dei suoi aguzzini, che le diedero fuoco per punirla di essersi rifiutata di prostituirsi. “Entrano Giovanni ed Enrico e mi fanno scrivere che mi ero litigata con mia cognata. Poi mi chiudono nel bagno, mi tappano gli occhi, mi mettono lo spirito e mi infiammano”, disse la ragazzina al pm Magrone dal suo letto d’ospedale.

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Nel monologo che andrà in scena al teatro del Sacro Cuore di Bitonto, dopo 35 anni, si faranno nomi e cognomi.

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Alla serata, presentata da Nicola Fiorino Tucci presidente dell'Associazione Docenti Bitontini, interverrà l'ex pm Nicola Magrone, oggi sindaco di Modugno. Racconterà di una criminalità organizzata omertosa, di giudici e sentenze incomprensibili e di un processo che sfocia nel paradosso. Perché, per dirla con le parole dello stesso Magrone, “le aule di giustizia non sempre si meritano quell’encomio solenne, quell’adulazione continua, quell’ammirazione. Perché le aule di giustizia sono anche luoghi dove si commettono estremi atti di ingiustizia”.

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Ingresso su prenotazione all'indirizzo di posta elettronica associazionedocenti@libero.it. Il contributo individuale è di 5 euro.

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domenica 15 Gennaio 2017

(modifica il 29 Giugno 2022, 0:34)

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