Spettacolo

Malo et malo? Questo è il dilemma dell’Amleto post moderno

Mariagrazia Lamonaca
La presentazione di "Malo et malo"
Questa sera al Traetta la rivisitazione del famoso dramma shakespeariano firmata da Giordano Cozzoli
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"Malo et Malo. Essere o non essere… oltre il silenzio" è il titolo dello spettacolo che andrà in scena questa sera al teatro comunale Tommaso Traetta. Proprio nel titolo è racchiuso tutto il senso di questa rivisitazione dell'Amleto shakespeariano, ideata, scritta e realizzata dal regista e attore Giordano Cozzoli.

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«Malo et malo è l'anagramma di Amleto (che in latino significa "il male per il male") e nasconde l'intenzione di rappresentare il male in tutte le sue forme. Il progetto – ha spiegato Cozzoli – nasce più di quindici anni fa con l'esigenza di prendere come spunto un'opera di Shakespeare per parlare di argomenti attuali, dato che Shakespeare è un autore sempre attuale».

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Calcando un po' la mano si ha la possibilità di "denocciolare" gli argomenti cardine dell’opera originale e rappresentarli in chiave post moderna. È stata data attenzione al male, in tutte le forme sotto le quali si può presentare. I personaggi vengono messi sotto una forte pressione emotiva e questo riesce a mantenere attento lo spettatore fino alla fine. L'azione, infatti, è unica, non ci sono intervalli e lo spettacolo dura circa un'ora e mezza.

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Ma quanto si discosta dal testo originale shakespeariano? «Ci sono alcune scene – spiega ancora Cozzoli – che sono state completamente riscritte e che non esistono nel testo originale shakespeariano. Per esempio il personaggio di Ofelia, che nell'Amleto originale è quasi una "colombella", per modo di dire, in "Malo et Malo" assume un ruolo determinante e subisce anche violenza, cosa che nella versione originale non c'è. È stato anche un modo per attualizzare maggiormente il testo. Molte cose vengono estremizzate e portate all'esasperazione. Anche l'ambientazione è diversa dall'originale. Ho immaginato di ambientare la storia in un'epoca post moderna, ricreando una realtà post apocalittica: gli esseri umani dunque non cambiano e non cambieranno mai, con tutti i difetti, le brame e le "perversioni" che li caratterizzano. C'è poi questa contrapposizione tra l'ambientazione post moderna e il recupero di un linguaggio aulico, simile a quello dell'epoca, accompagnato da musiche modernissime (Marilyn Manson, Metallica, etc.)».

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Mercoledì sera al salotto letterario Degennaro si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dello spettacolo, che prima di fare tappa a Bitonto ha già girato Puglia e Basilicata. Erano presenti anche gli attori Dario Diana, Caterina Firinu e Ivan Dell’Edera, oltre a Elio Maldera (della My Alterego) che ha prodotto lo spettacolo: «Noi della casa di produzione My Alterego – ha dichiarato Maldera – abbiamo accettato questa sfida lanciata da Giordano Cozzoli, che aveva questo sogno nel cassetto e ci abbiamo creduto. Inizialmente ci siamo imposti di non entrare nel merito di questo progetto perché, essendo molto particolare, suscitava interesse ma anche perplessità. Dunque, inizialmente, abbiamo noi stessi fatto da spettatori per capire effettivamente di cosa si trattasse e quale riscontro potesse esserci. Il risultato alla fine è stato più che soddisfacente, basti pensare alla serata nell'Anfiteatro di Molfetta, dove c'è stato il sold out. Lo spettacolo non risulta affatto pesante e tiene incollati alla sedia per tutta la sua durata».

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Parole di elogio nei confronti della compagnia, invece, da Caterina Firinu, una delle protagoniste femminili dello spettacolo: «Vorrei fare un elogio a questa compagnia con cui mi ritrovo a recitare in "Malo et malo". E la prima volta che mi capita una compagnia che cura con garbo ogni fase, in particolare lo studio sui personaggi. Insomma è una compagnia che fa squadra nel rispetto dei valori della sceneggiatura, della psicologia dei personaggi e del testo originale».

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Ricordiamo tutti i componenti della compagnia che questa sera porterà in scena questo spettacolo: gli attori Elio Colasanto, Ivan Dell’Edera, Giordano Cozzoli, Alessia Garofalo, Caterina Firinu, Dario Diana e Claudia Lerro. La regia è di Giordano Cozzoli. Le scenografie sono di Riccardo Mastrapasqua</strong>; i costumi di Angela Varvara, realizzati da Brigida Alberti.

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Appuntamento questa sera alle 20.30 al teatro Traetta.

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venerdì 24 Marzo 2017

(modifica il 29 Giugno 2022, 0:03)

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