Teatro amatoriale

“Miseria e nobiltà” in versione bitontina con gli Amici per la Crepapelle

La Redazione
Amici per la Crepapelle
L'associazione culturale si esibirà in quattro recite all'auditorium Degennaro
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L'associazione culturale bitontina Amici per la Crepapelle torna in scena con un altro classico napoletano. Dopo il successo ottenuto con la commedia defilippiana "Filomena Marturano", è la volta di "Miseria e Nobiltà". L'opera, che debuttò a Napoli nella notte di Natale del 1888, è ancora oggi la commedia più famosa di Eduardo Scarpetta.

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Nella versione bitontina proposta dall'associazione, grazie al lavoro di adattamento in vernacolo compiuto da Antonio Colasuonno e Carlo Pice, la scena si apre con il famoso quadro dello scrivano Felice Sciosciammoca, interpretato da Giovanni Garofalo, e dal cliente analfabeta (Giuseppe Achille), che anticipa la situazione di miseria che accompagna tutta la trama. Infatti. Felice ed il calzolaio ex salassatore  Pasquale (Emanuele Giampalmo), vivono con le loro famiglie nello stesso povero quartierino, alle prese con la miseria ed in mezzo ai continui litigi, provocati dalle donne di casa. Il padrone di casa don Gioacchino (Giuseppe Abbadessa) cerca di recupere gli affitti arretrati ma le due famiglie non hanno neanche da mangiare. Un giorno ricevono la visita del marchesino Eugenio, interpretato da Fabrizio Decaro, che fa loro una strana proposta. Eugenio è innamorato di Gemma (Daniela Schiavone), figlia di Semmolone, un arricchito ex cuoco (Carlo Pice), e propone a don Felice e a don Pasquale di fingersi suoi parenti e di accompagnarlo, travestiti, dal padre della fanciulla per chiederne la mano. I due compari accettano con entusiasmo, ed ecco Pasquale nelle vesti del padre, con sua moglie Concetta, interpretata da Anna Damone, e sua figlia Pupella (Althea Pafetta) e don Felice nelle vesti dello zio principe, accompagnare il marchesino dall’ex cuoco che fa loro la più sontuosa accoglienza. I finti aristocratici recitano con impegno la loro parte e tutto andrebbe per il meglio se ad un certo punto non arrivasse  la moglie di Felice, Luisella (Santina Allegretti) alla quale non è stata riservata alcuna parte nella commedia.

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Comici sono gli equivoci ed esilaranti le situazioni che si creano nella relazione tra poveri e ricchi, finti e veri aristocatrici, in giochi di travestimenti e riconoscimenti a sorpresa: come quando si scopre che nella casa dove si svolge l’ incontro si trovano sia Bettina (Angela Siragusa), la moglie abbandonata di Felice, che lavora come cameriera, sia Peppino (Gabriele Morgese) figlio della coppia, che era stato cacciato dalla convivente di Felice ma aiutato in casa Semmolone da Vincenzo (Vincenzo Rossiello) e Biase (Vito Farella). A complicare ulteriormente, ma nello stesso tempo a districare la situazione, giunge il padre di Eugenio, il marchese Favetti (Vito Sgaramella) che si rileva il corteggiatore di Gemma. L’ imbarazzante rivelazione consente al giovane di ottenere dal padre il consenso al matrimonio, consenso dato anche a Pupella che amoreggiava con Luigino (Francesco Bonasia), fratello di Gemma: si superano così tutte le differenze sociali.

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Gli Amici per la Crepapelle, guidati dalla regia di Carlo Pice e con la direzione scenica e tecnica di Raffaella Robles e Sapia Agostinacchio, andranno in scena all'auditorium Degennaro il 1° e il 22 aprile alle 20.30, mentre il 2 e 23 aprile alle 18.

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Info e prenotazoni: 320 1865964 338 2833888.

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mercoledì 29 Marzo 2017

(modifica il 29 Giugno 2022, 0:00)

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