Whatsapp

Tratta Bitonto-Andria, troppi disagi per i pendolari. La denuncia di un residente

La Redazione
Ferrotramviaria
L'uomo ha raccontato l'odissea che ogni giorno i passeggeri sono costretti a sopportare per raggiungere il luogo di lavoro, utilizzando i mezzi dell'azienda Ferrotramviaria
scrivi un commento 7

«Sono un cittadino di Bitonto e vorrei segnalare l’ennesimo disagio che provano i pendolari che utilizzano il treno Barinord, nella tratta Bitonto-Andria». Così esordisce la lunga segnalazione inviatoci da un residente sul numero whatsapp di BitontoLive.it per denunciare l’ennesima odissea che i passeggeri sono costretti a sopportare pur di raggiungere il luogo di lavoro con i mezzi predisposti dall’azienda Ferrotramviaria.

«Sono il passeggero seduto nel primo vagone diretto da Ruvo per Bitonto – ha scritto l’uomo venerdì sera, raccontando in diretta la sua disavventura – quello che ha preso il pullman da Andria alle 20.10. Quello che si è visto passare davanti agli occhi, per l’ennesima volta, il treno in partenza da Ruvo. Per l’ennesima volta, anche oggi, il treno è partito anche se nessuno dei 2 pullman che dovevano arrivare in stazione era sopraggiunto. Nessuna chiamata tra il capostazione e l’autista di uno dei due pullman. Nessuno si è curato o si è posto il problema di come mai nessuno dei pendolari fosse ancora presente in stazione. L’autista, poi, a Corato si era anche fermato per strada, ha abbassato il finestrino e ha cominciato a parlare con un altro autista, che veniva nel senso opposto. Tutti rigorosamente dipendenti dell’azienda Ferrotramviaria. Questa volta la scusa degli autisti delle aziende esterne regge. Soprattutto chi deve chiamare chi? È la stazione o l’autista? Dopo un anno e mezzo dall’incidente non si è ancora capito. Ma per sicurezza, per non sbagliare e per non impegnarsi in mansioni che forse non sono le proprie, ognuno rimane al proprio posto. L’autista che guida e il capostazione che fa il capostazione. E i pendolari continuano a sopportare, pur pagando biglietti e abbonamenti, pur svegliandosi la mattina alle 5.30 per prendere un autobus alle 6.40 che possa farlo arrivare poi in azienda (si spera) dopo due ore».

«Domani è un altro giorno. Che la notte porti consiglio e, si spera, anche un po’ di buonsenso a tutti», conclude l’autore della segnalazione.

domenica 5 Novembre 2017

(modifica il 28 Giugno 2022, 22:18)

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti