Il ruolo chiave delle emozioni nella gestione nostra vita

Dott.ssa Emma Quinto
L'emozione è un movimento, cioè un cambiamento, rispetto ad uno stato precedente
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Ci capita spesso di parlare di emozioni, di pensare di essere condizionati dalle stesse, ma sappiamo davvero cos’è un’emozione? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sull’utilizzo di questo “strumento” fondamentale nella gestione della nostra vita.

La vita è emozione. Partiamo da questo. L’emozione è un movimento, cioè un cambiamento, rispetto ad uno stato precedente, noi esseri umani siamo in continuo movimento e per questo ogni cambaimento racchiude una emozione.

La parola ha la stessa radice di motivazione, motivo, e indica una costellazione di fenomeni a livello fisico (il battito cardiaco, la respirazione, un’attivazione/inibizione di alcune componenti del nostro organismo).

L’emozione inoltre è qualcosa che ci fa riflettere, che colpisce i nostri pensieri, cioè la componente cognitiva. È una reazione a stimoli che abbiamo percepito, a eventi che abbiamo in qualche modo vissuto.

Le emozioni svolgono fondamentali funzioni adattive:

• Determinano le risposte fisiologiche, cognitive e comportamentali adeguate ad affrontare la situazione che le ha determinate: per esempio, la paura predispone fisicamente e mentalmente ad un evitamento dell’evento che l’ha suscitata; la rabbia sollecita una reazione difensiva nei confronti di un danno subito ritenuto ingiusto;

• Orientano l’esplorazione dell’ambiente fisico e relazionale all’interno dei quali si vive, nel senso che le emozioni positive sollecitano l’avvicinamento a ciò che le ha determinate, e quelle negative un allontanamento;

• Regolano le relazioni interpersonali ed affettive con gli altri: è più probabile, per esempio, che si decida di trascorre una vacanza con una persona che diverte piuttosto che con una che ci annoia;

• Comunicano agli altri significativi i propri stati interni;

• Sostengono i processi di apprendimento: è più facile ricordare la canzone del nostro cantante preferito che ascoltiamo da anni in situazioni piacevoli, che il teorema di Pitagora che con tono austero ci aveva spiegato alle medie l’insegnante di matematica;

• Favoriscono i processi decisionali e la formulazione di valutazioni: tendenzialmente una cosa che piace perché alimenta un’emozione di gioia viene giudicata desiderabile e ricercata; una che invece determina angoscia viene ritenuta da evitarsi.

Ormai da diversi anni si è familiarizzato con il concetto di “intelligenza emotiva”. L’intelligenza emotiva è stata riconosciuta con maggiore valore adattivo, nel senso che si dimostra utile laddove l’individuo è chiamato a riconoscere che cosa gli si muove nella “pancia” quando si trova in una certa circostanza per comprendere se quella circostanza gli piace o no.

Sostanzialmente l’intelligenza emotiva, o competenza emotiva, consiste nella capacità di sentire le emozioni, distinguerle, denominarle, riconoscerne il valore e la funzione comunicativa ed adattiva, gestirle, regolarle, dilazionarle nel tempo, decidere se manifestarle o meno, o se dissimularle. Si dice alessitimica la persona con una ridotta competenza emotiva.

Le emozioni, quelle fondamentali, sono indipendenti dalla cultura, sono innate o così antiche da discendere dai nostri progenitori comuni. D’altronde, come è stato osservato, anche i neonati o i bimbi non vedenti dalla nascita, mostrano espressioni tipiche riconducibili a queste emozioni.

Le emozioni quindi rappresentano la nostra risposta psicologica più antica, potente ed efficace, alle situazioni che si presentano nella vita di ogni giorno, ed ai nostri pensieri.

Ricordiamoci che le emozioni sono un’importante modalità di conoscenza di noi stessi e degli altri. Se vogliamo gestirle, dobbiamo accettarle ed esprimerle correttamente.

Mediamente dovremmo provare 120 emozioni al giorno ed invece siamo consapevoli di quattro o cinque emozioni.
È fondamentale riuscire ad entrare in contatto con il proprio mondo emotivo poiché le nostre emozioni ci guidano nell’affrontare situazioni e compiti troppo difficili perché possano essere affidate al solo intelletto. Ogni emozione ci guida all’azione in modo caratteristico, ci orienta in una direzione già rivelatasi proficua per superare le sfide ricorrenti della vita umana.

Quindi, è opportuno sviluppare lo strumento “emozioni” e utilizzarlo come difesa e amplificazione di stati quotidiani per gestire sé stessi e di conseguenza i propri comportamenti.

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lunedì 18 Gennaio 2016

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