Calcio

“Sportivamente… rimettiamoci in gioco”, l’integrazione parte dal calcio

La Redazione
Associazione Polisportiva Elos Bitonto
La Elos Bitonto ospite del Sol Levante A a Taurisano
scrivi un commento 7

L’associazione Polisportiva Disabili Elos di Bitonto scende ancora in campo, nella mattinata del 17 febbraio, per dare un calcio alle barriere e ai confini. Nell’ambito della nona edizione del campionato regionale di calcio a 6 ANPIS 2017/2018 “Sportivamente… rimettiamoci in gioco”, organizzato dal C.S.I. Puglia (Centro Sportivo Italiano) e dall’A.N.P.I.S. Puglia (Associazione Nazionale Polisportive per l’Integrazione Sociale), le dodici squadre che si alternano nelle partite sono giunte a metà del campionato.

Sabato mattina è toccato alla Elos Bitonto giocare fuori casa, a Taurisano, in provincia di Lecce, ospitata dal Sol Levante A. Assieme agli atleti diversamente abili, nella squadra composta da sei giocatori sono due, in numero massimo, gli operatori schierati in campo. Così vincono tutti, vince il team, vincono la ricchezza di sfumature e colori e la partecipazione, contro ogni forma di barriera sociale o sportiva. Molte ancora sono le partite in calendario, che permetteranno alla squadra bitontina di giocare, confrontarsi e crescere, assieme alle altre associazioni della regione partecipanti al campionato A.N.P.I.S.

Che lo sport sia fonte di innumerevoli benefici psicofisici è ormai cosa nota, sia che a praticarlo siano atleti normodotati che con bisogni speciali. Ma al di là dei dati, al di là delle teorie e delle risposte in termini scientifici, sia per gli uni che per gli altri il momento prima di scendere in campo il cuore batterà all’impazzata, le gambe tremeranno e l’energia sarà incontenibile. E poi sarà difficile trattenere i sorrisi, quando al termine della partita tutti si guarderanno e si stringeranno la mano.

Tirare un calcio a un pallone, fare goal e affidarsi al proprio compagno di squadra, per dei ragazzi con disabilità assumono il sapore di una vittoria che va oltre ogni punteggio e oltre il colore della propria divisa.Perché tutto ciò significa avere l’occasione di esprimere il proprio potenziale e la propria passione. Significa sentire di avere un ruolo e un obiettivo, sapere di essere ingranaggio indispensabile nel meccanismo del gioco di squadra. Così si cresce, passo dopo passo, come comunità, garantendo ai ragazzi con bisogni speciali uno spazio condiviso per colorare la propria personalissima tela. Perché nei loro sguardi i colori, in gioco, sono infiniti e brillanti.

lunedì 19 Febbraio 2018

(modifica il 28 Giugno 2022, 21:18)

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti