Un motorino inesauribile che colora di “albiceleste” il centrocampo bitontino.
Primo colpo di mercato dell’Usd Bitonto Calcio, che si è assicurata le prestazioni del calciatore Carlos Ezequiel Biason: il centrocampista argentino, nato a Cordoba nell’agosto del 1985, va a rafforzare il reparto di metà campo e rappresenta una pedina di assoluto valore, in termini di grinta e qualità, a disposizione di mister Pizzulli.
Biason conosce bene il calcio italiano: infatti è giunto in Italia otto anni fa, ha disputato una stagione e mezza a Tricase in Eccellenza per poi sposare il progetto della Virtus Francavilla. Con la squadra brindisina il calciatore argentino è stato protagonista della scalata dalla Promozione alla Lega Pro, categoria che ha disputato nelle ultime due stagioni. Ora però il futuro si chiama Bitonto e Serie D.
«Dopo gli anni splendidi di Francavilla, cambiare squadra non era semplice ma ho trovato qui a Bitonto nel presidente una persona seria, che mi ha dato subito delle bellissime impressioni, ed una società importante ed entusiasta – sono le prime parole bitontine di Biason –. Questo mi fa stare molto tranquillo, mi fa pensare a lavorare solo sul campo. Ci sono tutti i presupposti per fare bene, speriamo le cose vadano bene e sia un’annata delle migliori, il campo dirà alla fine sempre la verità».
Biason è il prototipo del calciatore sudamericano che coniuga la qualità alla “garra”, la proverbiale grinta, l’intensità del fuoco argentino che arde nel cuore e nell’anima. Ed è un centrocampista duttile tatticamente, che può essere schierato in qualsiasi modulo di gioco.
«In Italia c’è tanta tattica, in Argentina ci sono molta più grinta e intensità – ha sottolineato –. In Argentina giocavo davanti alla difesa da solo o a due, ma posso fare la mezzala e qualsiasi ruolo a centrocampo, come è accaduto qui in Puglia. Toccherà a mister Pizzulli fare le sue scelte: col mister ci siamo incrociati in alcune partite, so che allenatore è, bisogna seguirlo».
Biason ha praticamente affrontato quasi tutte le categorie del calcio italiano. E sa che in Serie D ci sarà da battagliare.
«Le differenze di categorie ci sono, si vedono e si sentono nel calcio italiano – ha analizzato l’ex Francavilla –, ed il campionato di Serie D è tra i più difficili, c’è tanto da lavorare. Come ogni anno darò il massimo, aiuterò i miei compagni di squadra, ne conosco già diversi. Non bisogna pensare al singolo ma al collettivo. Così facendo sono convinto faremo un buon campionato».