Spettacolo

‘Il Sorpasso’, a teatro oltre cinquant’anni dopo il capolavoro di Risi

Mariagrazia Lamonaca
Giuseppe Zeno e Luca Di Giovanni ne "Il Sorpasso" al teatro Traetta
Una riuscita trasposizione teatrale del celebre road movie di Dino Risi datato 1962. A interpretarlo Giuseppe Zeno e Luca Di Giovanni
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Ieri, nell’ambito della stagione teatrale, il teatro Traetta ha ospitato una riuscita trasposizione teatrale di “Il Sorpasso“, il celebre road movie di Dino Risi, datato 1962 e interpretato dal grande Vittorio Gassman. A più di cinquant’anni dall’uscita del film, per la prima volta la celebre sceneggiatura, scritta dallo stesso Risi insieme con Ettore Scola e Ruggero Maccari, approda quindi a teatro con la regia di Guglielmo Ferro e l’adattamento di Micaela Miano.

Nei panni di Bruno (il ruolo che nel film fu di Vittorio Gassman), l’attore Giuseppe Zeno, mentre a vestire i panni del suo contraltare, Roberto, la giovane promessa Luca Di Giovanni. La pièce vede anche la partecipazione di Cristiana Vaccaro, l’esplosiva Maddalena nella fortunata serie “Un medico in Famiglia 10” che questa volta incarna l’immaginario femminile nel doppio ruolo della moglie di Bruno e della zia di Roberto. Fanno parte del cast Marco Prosperini, Simone Pieroni, Pietro Casella, Francesco Lattarulo e Francesca Florio.

Manifesto dell’Italia del ‘boom’ economico, “Il Sorpasso” è, al tempo stesso, un grande road movie psicologico, il che lo rende un testo senza tempo.

«Questo spettacolo lo portiamo in giro da quasi due anni e come tutti sanno è un adattamento teatrale del famoso film di Dino Risi» spiega a BitontoLive Giuseppe Zeno.

«È un adattamento – continua l’attore – che si rifà ad un linguaggio prettamente teatrale con tutte le difficoltà che comporta, non solo per la distinzione tra linguaggio cinematografico e teatrale, ma soprattutto perché la versione cinematografica è un Road Movie in continuo movimento».

È stato complesso adattare per il teatro un “Road movie”?

«Abbiamo cercato di trasporre il movimento della macchina in azione scenica, in velocità di pensiero», spiega ancora Zeno. «Tutto quello che nel film è rappresentato dalla velocità, in scena è rappresentato da una ritmica totalmente diversa e da una cifra stilistica in termini registici e interpretativi dagli attori».

Come si sente ad interpretare il ruolo che fu del grande Vittorio Gassman?

«Interpretando Gassman mi sono sentito un po’ come si sono sentiti tutti i grandi attori che hanno interpretato Amleto dopo che l’ha interpretato Laurence Olivier o altri grandi del passato. Cerchi di non pensare al grande attore ma ti attieni alla materia drammaturgica. Io ho pensato a restituire in qualche modo, anche se sempre in termini di omaggio a Gassman, quello che riuscivo a tirare fuori da Bruno Cortona».

Il film ha più di cinquant’anni, è cambiato il modo di recitare?

«La cifra interpretativa è cambiata dall’epoca a livello stilistico. La recitazione era intesa in un certo modo. Oggi anche il pubblico è cambiato per cui la recitazione, al giorno d’oggi, ha un altro tipo di dinamicità, ma comunque questo ruolo lo vivo come un omaggio al grande interprete che è stato Gassman».

Cosa pensa di Bitonto? C’era già stato?

«A Bitonto sono stato in passato, è una città deliziosa. Vengo molto spesso in Puglia ma è la prima volta che ho modo di visitare Bitonto e di camminare per i vicoletti del centro storico che trovo deliziosi».

domenica 14 Gennaio 2018

(modifica il 28 Giugno 2022, 21:38)

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