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I docenti scendono in campo: «No alla scuola ad intermittenza»

La Redazione
Coronavirus a scuola
«L'importante non è solo aprire le scuole ma aprirle in sicurezza. Si garantiscano vaccini, trasporti e gestione efficace di tracciamento e quarantene»
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Sono passati due mesi e mezzo dal 26 ottobre quando, a seguito della ripresa del numero dei contagi, fu emanata la prima ordinanza regionale per chiudere prima "totalmente" e poi "parzialmente" le scuole pugliesi. Da allora lo scontro si è spostato nelle aule dei tribunali, davanti al Tar, e il presidente Emiliano ha demandato alle famiglie di scegliere se far frequentare o meno in presenza i propri figli. Risultato: classi frammentate, docenti allo stremo, dirigenti alle prese con cambi di posizione continui. Tutto questo sicuramente non fa bene a nessuno, e i docenti pugliesi si sono costituiti spontaneamente in un movimento denominato "La Scuola per LA SCUOLA".

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Diverse le questioni evidenziate, ma soprattutto proposte per un ritorno in sicurezza per tutti.

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LE PROPOSTE

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Partendo dall’assunto che sanità e scuola sono i servizi minimi necessari da assicurare da una collettività civile, così com'è stato previsto un Comitato Tecnico Scientifico Nazionale per la gestione della sanità, sarebbe stato opportuno costituire un Comitato Tecnico Scolastico Nazionale con rappresentanti del servizio scuola a livello statale, regionale e comunale. L’interazione dei due Comitati avrebbe potuto individuare le condizioni per la riapertura della scuola in sicurezza in relazione ai territori.  La priorità non è semplicemente aprire le scuole, ma aprirle in sicurezza.

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Il movimento si pronuncia favorevolmente sulla vaccinazione di tutto il corpo docente, condotta parallelamente a quella dei soggetti fragili (anziani, personale saniotario e delle rsa, malati cronici). É opportuno partire, relativamente alla scuola, con la vaccinazione dei docenti dell’infanzia per terminare con quelli delle università.

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Sì anche all'ipotesi di apertura del servizio trasporto alunni ad aziende private, con il contributo economico pubblico. Per le scuole che hanno alunni viaggiatori, si propone il riconoscimento alle famiglie di un Bonus Trasporto Scuola da utilizzare in forma individuale o associata con altre famiglie con le stesse esigenze. I dirigenti scolastici potrebbero favorire accordi tra aziende private e famiglie, per prevedere un servizio di trasporto ad hoc per la propria scuola.

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Il movimento rigetta l’ipotesi della didattica mista, difficile da attuare per carenza di personale e strutture tecnologiche. No alla scelta dei genitori se mandare o meno i figli a scuola, data l'enomre difficoltà di gestire contemporaneamente alunni in presenza e alunni a distanza.

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Il movimento auspica che le decisioni sulla riapertura siano prese nel rispetto della tipicità del servizio scuola, dell’autonomia scolastica e nel rispetto dei lavoratori della stessa. La didattica a distanza non può surrogare la didattica in presenza ma non è nemmeno un gioco: i docenti hanno continuato a lavorare indefessamente senza pausa, per cui ci lascia amareggiati l’alternarsi di proposte di “recupero” lavorativo. In alternativa si decida, assumendosi le relative responsabilità, o tutti in presenza o tutti a casa in base al fattore rischio legato alla contestuale situazione epidemiologica».

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É possibile aderire al movimento contattando via email il referente baccomario2015@gmail.com.

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venerdì 15 Gennaio 2021

(modifica il 28 Giugno 2022, 14:14)

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