Attualità

Autovelox nel mirino: vandalismo o longa manus del crimine?

Emiliano Marrone
Autovelox distrutto a Palombaio
"L'amministrazione reagisca concentrando la sua forza nel contrasto alla delinquenza e provvedendo a ripristinare i segnalatori di velocità"
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L’atto vandalico, spesso accompagnato da una sindrome di disapprovazione, da gestualità violente da parte di chi lo realizza, da moniti aggressivi sfocianti nel facinoroso, è a tutti gli effetti uno strumento nelle mani della criminalità. Coloro i quali pervicacemente e ostinatamente si oppongono alla presenza dell’autorità, in qualunque forma essa si rappresenti, non possono ricevere altro nome se non quello di criminali. E tale titolo a buon diritto si deve ai violenti che hanno assaltato per la terza volta il VelOk, lo speed check arancione, installato nella frazione di Palombaio, perseverando nella prova di forza contro l’amministrazione comunale dopo i fatti del 30 dicembre e 1° gennaio scorsi. 

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L’ignominioso gesto non deve suscitare solo riprovazione e rabbia nella comunità della frazione, ma deve condurre l’assessore Bonasia e il primo cittadino ad obbligati interrogativi, per il momento ancora evitati, sui fatti recenti. Ci si chiede anzitutto il motivo per cui le frazioni siano state investite dall’intolleranza vandalica, risparmiando i segnalatori di velocità installati nel centro urbano. Ci si chiede se tanta sfrontatezza derivi dall’assenza dello Stato o se sia persino un gesto di disapprovazione politica, seppure estremo e illegittimo sul piano metodologico. 

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Non ci si può non domandare nemmeno se sia un atto degno del becerume teppistico, certamente non sporadico, ma eccessivamente recidivante, per mezzo del quale il crimine alza la voce e torna a farsi sentire. 

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A questi interrogativi urge trovare celeri risposte e una pista potrebbe essere la premeditazione dell’atto vandalico, che fa luce sugli accaduti, lasciando immaginare quanto l’etica vandalica sia il vestibolo dell’etica delinquenziale, che anestetizza il popolo incosciente in un alone di timore reverenziale, di paura ossequiosa. 

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L’amministrazione reagisca concentrando la sua forza nel contrasto alla criminalità e provvedendo a ripristinare i segnalatori di velocità. Sarebbe d’uopo implementare la capillare presenza sul territorio, unico deterrente al prosperare di gesta antieroiche e donchisciottesche, figlie di un’etica eterodossa, che talvolta pare voglia sostituire la moralità sociale.

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sabato 16 Gennaio 2021

(modifica il 28 Giugno 2022, 14:12)

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