“Abbiamo il diritto di lavorare come gli altri”: sarà questo lo slogan che scandirà la manifestazione dei titolari di parrucchieri, centri estetici e barbieri, che questa mattina scenderanno in piazza XXVI Maggio, dalle 9 alle 11, per chiedere la riapertura delle proprie attività.
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Una protesta molto sentita che unisce tutto il settore della bellezza e del benessere, penalizzato dall’obbligo di chiusura in zona rossa.
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A causa delle difficoltà economiche in cui versano moltissime attività che hanno visto azzerate le proprie entrate a fronte di costi fissi da sostenere (affitto, utenze, tasse), procrastinare ancora la riapertura – protestano i titolari – rappresenterebbe una condanna a morte.
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Eppure nei mesi scorsi il settore, a tutela di clienti e dipendenti, si è dovuto dotare di tutte le garanzie necessarie a riaprire saloni e centri nella massima sicurezza, rispettando le più rigorose norme e procedure igienico sanitarie anti contagio e lavorando su appuntamento per evitare assembramenti. Per questo risulta penalizzante il divieto di riapertura confermato in zona rossa, che discrimina la categoria e mette in ginocchio imprese già allo stremo.
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E mentre saloni di acconciatura e centri estetici legali sono costretti a restare chiusi, dilaga l’abusivismo, che davvero espone al rischio di contagio per l’impossibilità di rispettare le norme di sicurezza e i protocolli anticovid in casa.
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Hanno ragione perchè forse è l'unica attività che rispettano le regole anticovid senza affollamento e su prenotazione. Senza dimenticare che nel nostro comune la maggior parte dei barbieri e parrucchieri già avevano pianificato il loro lavoro previa prenotazione.
D'accordissimo.